C'è un fermento incredibile in Italia, in tema politico. Vincitori e vinti parlano di tutto e di più, degli argomenti anche più impensabili. Eppure il tema degli italiani all'estero non viene proprio toccato. Come se i cinque e più milioni di connazionali che vivono al di fuori dello Stivale non esistessero proprio, a eccezione di Papa Francesco che spesso e soprattutto volentieri parla di queste persone che volenti o nolenti hanno dovuto lasciare l'amata patria. In questo momento si parla di poltrone, di posti di potere, di chi deve andare dove per esercitare la propria autorità. Ma qualcuno ha sentito invece di parlare di una politica per gli italiani all'estero? Macché, siamo invisibili. Una cosa inaccettabile cui viene voglia di dire basta. Adesso veramente basta a questo menefreghismo con persone che, a quanto pare, ci prendono in considerazione solo quando serve il voto. E pure qui le cose non vanno granché bene. Lo scandalo che vede come protagonista Aldo Lamorte sembra non interessare a nessuno, come se all'estero tutto, o quasi, possa essere concesso. Per non parlare dei brogli elettorali in Argentina. Niente, dalla Farnesina tutto tace, il ministero degli Esteri pensa ad altro. Come, per esempio, ai raduni di aree che organizza il direttore generale per gli italiani all'estero: il prossimo si terrà in Africa. Ebbene, in questo tempo di crisi economica, cosa c'è di meglio che far convolare nel continente nero una quarantina tra consoli e diplomatici di quell'area tutti insieme e ovviamente spesati di tutto? Voli in business (of course), vitto e alloggio di primissima qualità eccetera eccetera. Tanto, paga Pantalone… ovvero gli italiani. Ma non sarebbe meglio organizzare, per esempio, un raduno via zoom? Con la pandemia abbiamo scoperto la bellezza di fare riunioni dovunque, senza doversi spostare. Quindi senza spese. Ma vuoi mettere una bella gita fuori porta gratis? Quando c'è da risparmiare, tutti noi dobbiamo tirare la cinghia (e quest'anno in Italia ci sarà da soffrire tantissimo, tra inflazione, bollette raddoppiate e/o triplicate e con la possibilità di soffrire anche il freddo), mentre altri sembrano vivere su un altro pianeta, ovviamente facendo i gradassi con i nostri soldi. Ma quando è tempo di spendere soldi non propri, in Italia siamo i migliori rappresentanti. Basti pensare alla costruzione della nuova area consolare di Montevideo: una spesa di circa due milioni di dollari per cosa? Una cattedrale nel deserto: si è investito sulla struttura, non sul personale. Un altro dei biblici misteri della nostra classe dirigente. Ma così non si può andare avanti, gli sprechi non sono più tollerabili e sarebbe cosa buona e giusta che la Corte dei Conti approfondisse un po' di cose, come quanto sopra elencato. Noi, italiani all'estero, meritiamo rispetto. Anzi, lo pretendiamo. Altrimenti ci si tolga il voto e ognuno vada per il proprio conto. Basta poi al metodo di votazione attuale, abbiamo visto che i brogli sono sempre dietro l'angolo. L'alternativa c'è, ma sembra che non piaccia a tutti. Bisogna passare al voto digitale, annullando definitivamente il voto espresso via carta. Ma restiamo, nonostante tutto, fiduciosi sulla Magistratura che dovrà dire la sua in merito ai maneggi che da tempo riportiamo sulle colonne di questo giornale. E che hanno dato e danno tanto fastidio all'ambasciatore Iannuzzi e alla maggioranza del Comites di Montevideo a cui non piace la nostra linea editoriale...... Sì, per loro siamo divisivi.... E poi come ci permettiamo di mettere in piazza scandali e storture??? "Noi siamo noi e voi non siete un c....." penseranno.... Vedremo.....