di Matteo Forciniti
Manca ormai davvero poco alla seduta straordinaria convocata dal Comites per affrontare il caso Lamorte. Questa sera alla Casa degli Italiani di Montevideo è in programma alle ore 18:30 la riunione dove verrà affrontata una volta per tutte la posizione del protagonista dello scandalo Aldo Lamorte rimasto ancora impune. La riunione è stata chiesta dalle due liste di opposizione del Comites Rinnovo e Unitalia che promettono battaglia.
A distanza di quasi tre settimane dall'episodio che abbiamo denunciato questa sera sapremo finalmente se ci saranno o meno le prime conseguenze.
Che cosa succederà? Difficile prevederlo quando nella politica entrano in gioco altri interessi come il servilismo, la complicità e la sete di potere. Se ci fosse un briciolo di dignità l'unica soluzione possibile sarebbe quella delle dimissioni, la cosa più sensata e logica di questo mondo di fronte a un imbroglio palese con il video come unica e incontrovertibile prova lampante: nello sciagurato tentativo di fare campagna elettorale per il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all'Estero), Lamorte ha commesso un reato vero e proprio cercando poi goffamente di cancellare il video dai social, un tentativo miseramente fallito perché la verità non si può cancellare con un click. Ad oggi, incredibilmente, l'architetto continua a mantenere stretto il suo incarico di consigliere del Comites e rappresentante uruguaiano nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) oltre che la carica di parlamentare supplente in Uruguay come se niente fosse successo. Cos'altro deve fare un politico prima di capire che è giunto il momento di farsi da parte? Prima ancora delle leggi e dei tribunali si tratta di un principio di etica pubblica a cui sono chiamati a rispondere i nostri rappresentanti.
Le due liste di opposizione del Comites andranno fortemente all'attacco e non escludono di intraprendere azioni legali in caso di un possibile mancato passo indietro. Le mancate dimissioni potrebbero portare a una tempesta ancora più grande in Uruguay a tutti i livelli.
Fondamentale, ancora una volta, sarà la posizione delle autorità diplomatiche che questa volta, di fronte a una violazione delle legge elettorale così spudorata, non potranno più mantenere il silenzio come hanno sempre fatto negli ultimi tempi restando nell'ambiguità. L'Ambasciata ha annunciato di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per violazione della normativa in materia elettorale ma stranamente si è dimenticata di fare i nomi. Come ha fatto l'esponente del Maie e del Partido Nacional a ottenere un voto non suo? E oltre al plico del video ci sono stati altri voti falsi a Montevideo durante le ultime elezioni italiane?
Con il caso Lamorte le istituzioni italiane in Uruguay si giocano l'ultimo poco di credibilità rimasta. La seduta straordinaria del Comites rappresenterà un'occasione d'oro per il ripristino della trasparenza contro l'arroganza dei potenti.
A dire il vero, per essere precisi, Aldo Lamorte si può considerare già un miracolato dato che è sopravvissuto ad altre controversie in passato senza aver mai perso la poltrona come ci si sarebbe aspettati in un contesto di normalità. Nel periodo tra il 2017 e il 2019 ha ostacolato continuamente il funzionamento dell'organismo di rappresentanza, prima cercando di fare un golpe di Stato e poi autoescludendosi dalla partecipazione. A causa di questo comportamento cinque consiglieri della sua lista vennero espulsi ma lui, misteriosamente, la fece franca.
Più recentemente, per tre lunghi mesi, è riuscito a mantenere un doppio incarico illegale tra presidente del Comites e consigliere del Cgie arrivando a dimettersi solo lo scorso marzo quando ormai la situazione era diventata insostenibile. Eppure, tutti i provvedimenti varati dal Comites di Montevideo durante quel periodo di illegalità sono rimasti intatti come se niente fosse successo.
Perché -questa la grande domanda da farsi- a questo personaggio vengono consentiti determinati comportamenti? Perché colui che negli ultimi anni ha elogiato continuamente le autorità governative italiane e l'Ambasciata ha potuto fare quello che ad altri sarebbe stato impossibile? Insomma, chi lo ha protetto? La continua propaganda elettorale fatta sulla sede consolare ha avuto qualche tornaconto?
Di fronte alla gravità dell'ultimo episodio con il video dello scandalo non ci sono ormai più scuse. Questa sera lo sapremo: o ci saranno le dimissioni oppure sarà il trionfo dell'impunità che vorrebbe dire la sconfitta di tutti, la sconfitta della democrazia.