Le cattive notizie, purtroppo, non mancano mai. E ovviamente l'economia italica (ma non solo) pagherà dazio per gli ultimi travagliati anni tra pandemia e guerra che hanno portato a inflazione e aumento in pratica di tutto, a partire dall'energia e dal gas. Ieri il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso le previsioni sull'economia globale, in particolare sul BelPaese e sulla Germania, per cui ora pronostica recessioni sul 2023. Nel suo 'World Economic Outlook', l'Fmi ha tagliato di 0,9 punti la stima sul Pil italiano del 2023 al -0,2%.
A risentire di questo scenario è anche il mercato del lavoro. Dopo un calo del tasso di disoccupazione dal 9,5% del 2021 all’8,8% del 2022, il prossimo anno la situazione potrebbe tornare ad aggravarsi. Secondo il Fmi, nel 2023 la disoccupazione in Italia tornerà al 9,4%. Le uniche notizie positive riguardano il debito pubblico: il Fondo monetario internazionale stima che calerà dal 150,9% del Pil nel 2021 al 147,2% nel 2022. Mantenendo questo trend, si stima che il debito possa scendere ulteriormente, raggiungendo il 142,5% entro il 2027.
E crescita negativa è attesa anche in Germania (-0,3%) con un taglio di 1,1 punti rispetto alle stime dello scorso luglio. Si tratta delle due performance peggiori tra le economie avanzate e nell'Ue sul 2023. Sono anche gli unici casi di recessione prevista assieme alla Svezia (Pil 2023 -0,1%). Per quest'anno ha invece ritoccato al rialzo le sue attese, di 0,2 punti sull'Italia per cui indica una espansione del 3,2% e di 0,3 punti sulla Germania, prevedendo un +1,5%. L'Italia "è uno dei Paesi per i quali c'è stata un revisione positiva della crescita per il 2022": per il prossimo anno però si prevede un “forte rallentamento in gran parte dovuto ai prezzi dell'energia ma anche all'impatto della stretta monetaria", ha affermato il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas.
Il Fondo si aspetta per l'Italia una recessione tecnica nei prossimi mesi: i rischi all'outlook sono al ribasso e dipendono dai prezzi dell'energia. All'Italia il Fmi consiglia, così come agli altri Paesi, di sostenere i più deboli e di assicurarsi che il debito sia in traiettoria di calo. Insomma, per il Fmi "nubi di tempesta si addensano sull’economia globale”, su cui gravano rischi al ribasso: “In breve, il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione”, ha continuato Gourinchas, sottolineando come l’invasione della Russia continua a destabilizzare con forza l’economia globale. "La crisi energetica, soprattutto in Europa, non è uno shock transitorio», ha detto il capo economista.