DI STEFANO CASINI

 

Ricordo alcune occasioni nelle quali mi son vergognato di essere italiano. Per fortuna sono state poche. Quando nel 1978 fu ucciso Aldo Moro, quando nel 1980 le BR fecero saltare Piazza Bologna o quando Totó Riina e i suoi seguaci fecero saltare in aria Falcone e Borsellino. In quelle occasioni provai  la sensazione reale della vergogna per ció che poteva accadere nel mio paese.

Nel pomeriggio di ieri ho sentito un altro tipo di vergogna, che  mi ha fatto pensare al crimine organizzato. In una vergognosa riunione, convocata su richiesta delle due liste che si oppongono alla vergognosa maggioranza che regna nel COMITES, noi quattro gatti - andati alla Casa degli Italiani per capire perché l'innominabile vicepresidente del COMITES ha realizzato un video nel quale si vedeva, chiaramente che stava votando con un plico di un'altra persona - abbiamo assistito, alla presenza dell'Ambasciatore e della Capo cancelleria, a un vergognoso spettacolo che nessun italiano al mondo avrebbe voluto vedere.

Saltando di mozione in mozione, sapendo di godere di una maggioranza assoluta, persino il presidente del COMITES ha chiesto di parlare in spagnolo invece che in italiano. A questo punto lo stesso Ambasciatore é intervenuto dando un ordine preciso: "Chi non sa parlare italiano non lo parli, ma qui siamo al Comitato degli Italiani all'estero e si parla italiano". 

Ovviamente della maggioranza del COMITES, soltanto qualcuno parla una specie di italiano di base, ma la maggior parte non sa neanche cosa significa la parola vergogna.

Seguendo gli ordini di scuderia, tutti "i membri Lamorte", hanno votato, prima di tutto, che i rappresentanti delle liste d'opposizione potevano fare soltanto 2 interventi della durata massima di 5. Questa è stata la prima mossa per tappare la bocca sul reato commesso e denunciato da GENTE D'ITALIA e da un ambasciatore che è stato persuaso anche dai risultati delle nostre indagini.

Quando ha preso la parola, nel suo perfetto italiano, l'ex Presidente del COMITES Alessandro Maggi, 2 membri della maggioranza - uno dei quali è la guardia del corpo armata dell'innominabile. mentre l'altro è un amico piazzato dal boss - hanno cominciato a lamentarsi perché non capivano l'Italiano. L'ambasciatore è intervenuto di nuovo: "Se non capite l'Italiano andate a impararlo, qui siamo al COMITES, un organismo italiano". Lo stesso Ambasciatore, anche se è nato e cresciuto per alcuni anni a Buenos Aires, ha spesso fatto finta di non capire quando alcuni membri parlavano in spagnolo, e questo sia detto di nuovo a suo merito!

Il primo dell'opposizione a prendere la parola  è stato Rolando Rossi che, con molta ironia, ha ricordato che, nelle precedenti elezioni del 2018, la persona che aveva avuto più voti in Uruguay era totalmente sconosciuta alla collettività italiana come sorella del vicepresidente.  Lo stesso Rolando Rossi all'uscita mi ha detto: "Ora saró io a denunciarlo davanti alla Giustizia, ma dell'Uruguay, perché anche qua é un delitto".

L'esposizione dell'ex Presidente del COMITES Alessandro Maggi è stata ottima. Ha descritto l'ignobile reato commesso dal vicepresidente del COMITES e documentato da lui stesso, salvo poi, quando s è reso coto che lo avevamo smascherato, ha inmediatamente cancellato da tutte le reti il video che lo incrimina. Maggi ha poi chiesto all'autore del video di spiegare perché lo aveva fatto. La risposta è stata: "...era solamente un tutorial y esta no es la sede para hablar, en todo caso, será la Justicia en decidir". Mi domando... ma un membro del COMITES e del CGIE non ha l'obbligo di conoscere la nostra lingua?

Vista l'insistenzadi Maggi, tutti i membri della maggioranza hanno reagito ovviamente difendendo  l'autore del video, mostrando di offendersi per le affermazioni  dell'opposizione.

In poche parole, anche la maggioranza del COMITES potrebbe essere accusata davanti alla Giustizia come complice del reato delitto. Poi ha parlato Fabrizio D'Alessandro, professore d'Italiano da 22 anni e membro del COMITES, che ha insistito sul fatto di voler sapere perché questo soggetto ha realizzato il video incriminante, forse incurante del fatto che stava infrangendo la legge italiana e anche quella uruguaiana. Fabrizio ha insistito: "Non glielo chiedo come membro del COMITES, ma come cittadino italiano e a nome della comunità che mi ha eletto con centinaia di voti, sono loro che vogliono sapere perché ha fatto questo video". 

E qui è di nuovo intervenuto l'ambasciatore sostenendo che il video era totalmente inutile perché su Youtube esistevano diversi tutorial che spiegavano, in dettaglio, come si doveva votare. I membri dell'opposizione hanno chiesto, di nuovo, all'Ambasciatore come sono stati spesi i soldi inviati dallo Stato italiano per l'informazione sulle elezioni, dato che nessuno ha visto nulla su giornali, radio e TV, al di là di alcune interviste gratuite, fatte a Filomena Narducci da giornalisti uruguaiani, in quanto era l'unica candidata alla Camera per l'Uruguay. La risposta dell'ambasciatore è stata che saranno resi piblici i nati i dati. In ogni caso nessuno ha visto alcuna pubblicità delle elezioni su nessun mezzo stampa uruguaiano!

Poi si è messa a parlare, ovviamente in Spagnolo, una signora membro della maggioranza che ha sciorinato una vergognosa filastrocca, dichiarandosi offesa, a nome di tutta la maggioranza, per ció che è stato detto dall'opposizione sulle azioni del vicepresidente, ovvero "proprietario" del COMITES. Indine è stata presentata l'ennesima mozione approvata con le braccia alzate da tutta la maggioranza per dichiarare conclusa la discussione su quest'unico punto all'ordine del giorno. In seguitp a questo ulteriore insulto alla democrazia assembleale, vari membri dell'opposizione, soprattutto i più giovani, si sono alzati e sono usciti gridando "vergognatevi pagliacci", insieme a Fabrizio D'Alessandro e Alessandro Maggi.

 

Non mi era mai successo di provare vergogna nell'ambito della nostra comunità italiana. Rabbia o disprezzo forse sì, qualche volta, ma il vero sentimento della vergogna, mai. Abbiamo visto lo stesso  ambasciatore, nervosissimo, fare la voce grossa in più occasioni.

La chiusura dei lavori si è trasformata in una patetica "leccata di scarpe". L'ultima mozione, votata all'unanimità dalla maggioranza con le solite braccia alzate come se fossero state  ingessate ha stabilito che l'opposizione e GENTE D'ITALIA hanno offeso l'ambasciatore e la maggioranza del COMITES. Siamo davvero stati messi in trappola da persone che, senza conoscere un minimo di lingua italiana,  con soli 1600 voti su 95.000 aventi diritto, hanno ottenuto una maggioranza che permette loro di controllare  un pezzo di pseudo-italianitá in Uruguay, infangando una bellissima comunià che non merita di essere rappresentata in questo modo.

 

STEFANO CASINI