Lavora in Italia, all'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), una delle 50 donne della robotica mondiale 2022, unica in classifica a provenire da una realtà lavorativa italiana: è la polacca Agnieszka Wykowska, che dopo aver vinto nel 2016 i finanziamenti Erc del Consiglio Europeo per la Ricerca, si è trasferita nel nostro Paese per portare avanti i suoi progetti, che studiano in particolare le interazioni tra robot ed esseri umani.
La prestigiosa classifica, '50 donne che bisogna conoscere nell'ambito della robotica mondiale', viene stilata ogni anno, a partire dal 2013, dall'organizzazione no profit Women in Robotics, e vuole essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni in un ambito che sembra quasi esclusivamente appannaggio maschile.
Wykowska è responsabile, presso l'Iit, del gruppo di ricerca che si occupa delle implicazioni sociali delle interazioni uomo-macchina, è professoressa associata di Psicologia ingegneristica presso l'Università Tecnologica svedese di Luleå, docente ospite all'Università inglese di Manchester e caporedattrice per la rivista International Journal of Social Robotics. Nata in Polonia, si è laureata in psicologia all'Università tedesca Ludwig Maximilian di Monaco, dove ha anche conseguito il dottorato, per poi diventare ricercatrice nel campo della robotica.
Nel suo lavoro, Agnieszka Wykowska predilige la multidisciplinarietà, con l'obiettivo di capire i meccanismi cerebrali che entrano in gioco quando gli esseri umani interagiscono con i robot.
In particolare, all'Iit lavora con il robot umanoide iCub, che la ricercatrice ha introdotto per la prima volta all'interno di un centro clinico riabilitativo per testarne l'efficacia nel trattamento di bambini con disturbi dello spettro autistico. Recentemente, Wykowska ed il suo gruppo hanno anche lavorato ad un nuovo test di Turing, cioè un test per determinare se una macchina sia in grado di esibire un comportamento intelligente.