Il primo battibecco al governo è andato in scena nel giorno della fiducia. Pochi minuti prima che Giorgia Meloni pronunciasse il suo discorso alle Camere, l'uomo che si é seduto alla sua destra ha lanciato quella che è parsa come una frecciatina via social a uno dei ministri più vicini alla neo premier.
Matteo Salvini è apparso in un video, registrato dietro alla sua scrivania, in cui ha decantato il programma di governo. Il filmato, dice il leader della Lega all'inizio della registrazione, è rivolto a "qualche giornalista di sinistra distratto", ma a parlare con il cronista tirato in ballo da Salvini è stato un uomo di Meloni, il neo ministro della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. La clip social sembrava diretta più a lui, in risposta alle sue dichiarazioni rilasciate alla Stampa. Chiamato a rispondere a proposito dei suggerimenti della Lega al governo, Lollobrigida ha affermato che "è legittimo fare proposte e ragionare poi insieme sulla fattibilità e sui tempi. Certamente quelle scritte nel programma comune sono priorità".
Da qui, la decantazione via social da parte del leader della Lega. Inforcati gli occhiali ha preso in mano il programma di governo, sulla cui copertina figurano i simboli di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Poi ha cominciato a sfogliarlo a favore di telecamera, ribadendo alcuni punti evidenziati: stop alla Fornero (pagina 10), pace fiscale (pagina 5), Flat tax (pagina 5), Ponte sullo Stretto (pagina 3), difesa dei confini (pagina 7), contrasto al traffico di esseri umani (pagina 7). A fine clip ha ribadito la coesione dell'alleanza al governo: "La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: con Giorgia e Silvio passeremo dalle parole ai fatti con buonsenso, fiducia e determinazione".
Lollobrigida, dal canto suo, getta acqua sul fuoco e specifica che non c'è stato "nessuno sgarbo istituzionale, nessuno infatti ha polemizzato". All'Ansa è tornato sulle parole rilasciate alla Stampa: "Il programma di Salvini? Una cosa normalissima, ci mancherebbe altro che un ministro non possa avanzare proposte, anzi. Io giudico positivo il fatto che ci sia da parte del ministro Salvini questo attivismo che dimostra la volontà di fare che è nelle corde dell'intero governo. Guardiamo con grande attenzione tutti alle proposte di ogni componente di questa maggioranza ma anche alle proposte positive che dovessero venire da un'opposizione che si voglia dimostrare all'altezza degli italiani e che voglia contribuire alla difesa degli interessi nazionali".
Nessuno sgarbo, nessuna offesa, nessuna polemica, dicono. Il vicepremier sostiene il capo del governo, lo applaude nel suo discorso alle Camere in attesa di ottenere la fiducia. Almeno, quasi sempre. Un passaggio non viene applaudito dai banchi della Lega: "Sbaglia chi crede che sia possibile barattare la libertà dell'Ucraina con la nostra libertà. Cedere al ricatto di Putin non risolverebbe il problema".