"Le cerimonie del 26 ottobre per il ritorno di Trieste all'Italia sono una testimonianza sempre viva, sentita ed emozionante: ci ricordano che la volontà popolare quando è forte e incrollabile non può essere soffocata o soverchiata, anche se il percorso è lungo e doloroso".
Con queste parole l'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti si è espresso a margine dell'alzabandiera in piazza dell'Unità d'Italia dove ha rappresentato l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia. "In una giornata di festa e pavesata di bandiere – ha affermato Roberti – ripercorriamo la vicenda novecentesca delle nostre terre e raccogliamo lo spirito che l'ha animata, l'insegnamento che ne possiamo trarre per la nostra vita quotidiana e il coraggio che ci infonde per il futuro. Troveremo anche nelle memorie delle nostre famiglie tanti eroi o semplici esempi di persone che si sono impegnati per difendere le radici della propria comunità ribellandosi ai lacci talvolta sofferti e talvolta comodi che si erano imposti come conseguenza di fatti bellici e diplomatici".
Alla cerimonia per il 68° del ritorno dell'Italia a Trieste, che ha reso onore al Gonfalone della città decorato di medaglia d'oro al valor militare, hanno preso parte, insieme alle autorità civili e militari e alle associazioni combattentistiche, d'arma e dei corpi logistici, la Brigata Alpina della Julia e una compagnia di formazione interforze con il reggimento logistico Ariete di Maniago, la Direzione marittima di Trieste, il secondo aereo stormo di Rivolto, i comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Trieste e agenti della Questura di Trieste. Tra le autorità in piazza dell'Unità d'Italia era presente anche l'assessore regionale al Lavoro e alla Famiglia Alessia Rosolen.