di Ottorino Gurgo
Il 25 settembre scorso le urne hanno dato un risultato incontrovertibile facendo registrare la netta vittoria del trio Meloni-Salvini-Berlusconi. Da quel giorno, tuttavia, sono accaduti due fatti che potrebbero in qualche misura modificare quanto stabilito dal voto.
All'interno del centrodestra, nonostante il governo di Giorgia Meloni sia già all'opera, va progressivamente sviluppandosi il dissidio tra la presidente del Consiglio e i leader di Forza Italia e della Lega: la Meloni sembra non sopportare più le bizze del Cavaliere di Arcore e, a sua volta, quest'ultimo non nasconde la propria delusione e la propria amarezza ritenendo di essere stato relegato ai margini della coalizione.
Nelle settimane scorse si é apertamente parlato di una possibile clamorosa rottura, fino a temere che la nascita del governo potesse addirittura essere messa in forse.
Grazie all'opera di molti mediatori e alla determinazione della stessa leader di Fratelli d'Italia la situazione sembrava rientrata, ma il fuoco che covava sotto le ceneri sembra ora riaccendersi
Non molto dissimile da quello di Berlusconi è l'atteggiamento di Matteo Salvini
Il governo, dunque, c'è e sembra avere anche una sua solidità perché, al momento almeno, Giorgia Meloni si muove con destrezza, senza lasciarsi andare a quel radicalismo di destra al quale molti temevano potesse abbandonarsi.
Esiste tuttavia un problema. A sostenere formalmente l'esecutivo è una maggioranza fragile e litigiosa, tutt'altro che compatta che, da un momento all'altro potrebbe anche implodere. E la prima a rendersi conto di questo stato di cose è proprio la presidente del Consiglio che non a caso segue con molta attenzione gli sviluppi di una situazione politica dalla quale emerge un panorama politico decisamente instabile.
Una delle ragioni per la quale Fratelli d'Italia ha vinto,la competizione del 25 settembre è che gli elettori hanno visto in questi partito una forza compatta, capace di dare sicurezza ai propri sostenitori, a differenza di tutti gli altri competitor, sia de destra che di sinistra!
Il governo attuale può, dunque, costituire una sorta di punto di attrazione per molti di coloro che, nello schieramento al quale oggi appartengono si trovano a disagio. Pensiamo in primo luogo al Terzo polo al quale la poco avveduta politica di Enrico Letta ha decretato l'ostracismo, ma non solo al terzo polo. C'è molta scontentezza in Forza Italia in cui cresce il numero di quanti sono imbarazzati dalle sempre più stravaganti sortite di Berlusconi e, per restare nell'ambito della coalizione di destra, anche all'interno della Lega si fa strada un forte malumore nei confronti di Matteo Salvini e della sua politica che certo non ha giovato al Carroccio.
Quali sbocchi concreti potranno avere questi emergenti malumori? È presto per dirlo e navighiamo, per ora, nel campo delle ipotesi. Ma non è da escludere che .dalla imperante confusione della nuova legislatura possa nascere un assetto politico del tutto diverso da quello attuale.
Ottorino Gurgo