Depositphotos

Franco Esposito

Come in un film. Uguale, preciso. Clamorosa tentata rapina, ma il colpo fallisce. Una roba esattamente cinematografica. Notte di choc ad Arezzo, in Toscana. La città del bel canto corale, di Bruno l'Arentino e di Mario D'Agata, l'indimenticabile campione del mondo di pugilato. Il mutino che faceva parlare i pugni e sordo da non sentirli, quelli degli avversari. Arezzo è con Valenza Po una delle città dell'oro in Italia. 

Un commando è andato infatti all'assalto di un'azienda orafa. I delinquenti rapinatori hanno rubato due auto. Una l'hanno usata come un ariete; l'altra come ostacolo sistemato sulla strada delle forze dell'ordine, per impedirne l'intervento. E prima ancora il commando ha provveduto alla disattivazione del sistema d'illuminazione pubblica, per essere invisibili dalle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la scena: i lampioni messi fuori uso, messi in mezzo alla carreggiata due frigoriferi d'antan, vecchi, rubati in una ditta vicina di distribuzione bevande. 

Tutto avevano previsto i rapinatori, escluso una cosa. Il possibile intervento delle forze dell'ordine. Hanno ragionato più o meno così: di notte non verrà mai nessuno e nessuno si preoccuperà di segnalare le nostre malefatte, noi andiamo davvero sul sicuro.  

L'organizzazione a rasentare la perfezione. Il colpo preparato nei minimi particolari. Ma alla fine i rapinatori hanno avuto solo sette minuti per rubare prima di scappare. Il sistema d'allarme è scattato e la rapina è stata sventata.  L'Ocean's Eleven l'azienda presa di mira, a Castelluccio, un paesino che si affaccia sull'Arno, fra Arezzo e Capolona. Nel mirino del commando, la Top Gold, già colpita lo scorso anno. Quando i malviventi erano riusciti ad entrare all'interno dello stabile e a portar via cinque chili di semilavorati in oro, per un valore tra i 200 e i 250mila euro.   Anche in quella occasione i rapinatori si erano dati un grande da fare prima di entrare in azione. Avevano abbattuto un albero per disturbare e ostacolare l'intervento delle forze dell'ordine e vigilantes. E come questa volta avevano manomesso l'illuminazione pubblica.  

L'assalto è stato sventato dall'arrivo della Vigilanza privata e dei carabinieri. Salvato l'oro dell'azienda, la rapina evitata pelo pelo. Vigilanza e carabinieri hanno trovato solo i ferri del mestiere, abbandonati. Dopo aver sfondato la rete di recinzione dell'azienda, i ladri hanno cercato di tirare giù il portone d'ingresso. Ma sapete come? Scagliando contro lo stesso, a tutto gas, un'auto Lancia Y. A quel punto, l'impianto d'allarme è scattato e il piano dei rapinatori è fallito. Non semplici dilettanti, quelli del commando, ma autentici professionisti della materia. Le hanno provate tutte. 

In materia di rapina esiste un clamoroso precedente. Il maxi furto alla Sapi di Poggio Bagnoli, sempre in Toscana e sempre da quelle parti. Datato 2011, per il colpo i ladri usarono una gru per abbattere un muro. Un furto pianificato nei particolari, quello come questo, uguale e preciso nell'idea, anche se il mezzo di sfondamento tra virgolette è stato un'auto, non una gru. 

I malviventi riuscirono a scappare nella notte, grazie al fatto che le strade della frazione vennero bloccate con mezzi rubati, messi di traverso sulla carreggiata stradale. In quel caso, il bottino fu di 3 milioni di euro.  

I vecchi frigoriferi utilizzati per creare un ostacolo non facilmente insormontabile. Una delle auto rubate è stata parcheggiata in mezzo alla strada per bloccare il passaggio su un ponte. Pare che dall'azienda orafa non sia stato portato via nulla. Si aspetta, per la conferma, che i dirigenti della fabbrica facciano l'inventario completo degli scarti d'oro della lavorazione. Bastano, ovviamente, poche centinaia di grammi per raggiungere valori economici elevati. 

Un film vero e proprio nella notte arentina. L'incursione è durata complessivamente sette minuti. Stavolta i banditi all'opera sarebbero stati almeno quattro. Chiaramente questo ennesimo assalto sparge grande apprensione i titolari delle aziende orafe della zona. Arezzo, sotto questo aspetto, è un po' centro del mondo. Centro d'Italia di sicuro, perciò in presenza di questa autentica caccia all'oro o al tesoro, Arezzo va messa in sicurezza. É proprio il caso di dirlo alla Dante, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XVI: leggi ci sono ma chi por mano ad esse?