L’indagine dell’ACRI, Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, è chiara e anche spietata. Le famiglie italiane si stanno impoverendo. L’inflazione galoppante degli ultimi mesi, la guerra, l’aumento dei prezzi anche di generi di prima necessità, ha fatto si che le famiglie italiane andassero ad intaccare anche quello che avevo messo da parte, quel tesoretto che si pensava potesse essere utile per il futuro. Quel futuro è ora e non è roseo.
Per mantenere i consumi in tanti hanno quindi fatto la scelta di mettere mano alle proprie riserve o a prestiti. Lo studio dell’Acri, condotto in sinergia all’Ipsos, è stato pubblicato in vista della giornata del risparmio, prevista per il 31 ottobre. La capacità di risparmio è una fonte di tranquillità rispetto all’attuale situazione economia e rimane, come in passato, una priorità.
Stando all’analisi, più di un terzo degli intervistati, cioè il 37%, non vive tranquillo se non mette da parte qualche risparmio, che preferisce tenere liquido. Poca fiducia invece sugli investimenti per il futuro, i quali giocano un ruolo di secondo piano.