Arriva il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul futuro della percezione che il Paese dovrà avere nei confronti del Covid nei prossimi mesi. “Non è sconfitto, ma il peggio è passato”, ha sostanzialmente dichiarato il capo dello Stato durante la cerimonia che si è tenuta ieri al Quirinale per i “Giorni della Ricerca”.
"Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19 - ha spiegato Mattarella - Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione”. Parole che fanno sicuramente eco alle prime ipotesi del nuovo governo Meloni di rallentare alcune delle misure ancora in atto, seppur ormai solo destinate ad alcune situazione come l’obbligo di mascherina negli ospedali.
“La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse. Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle - ha detto il presidente -. Senza l'ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più”.
Alle parole di Mattarella, fanno eco quelle del neo Ministro della Salute Schillaci, che auspica “un progressivo ritorno alla normalità”. Sempre il Ministro spiega che non ci sarà più il bollettino quotidiano che farà il quadro della situazione giornaliera sull’andamento della pandemia. Un bollettino che invece diventerà settimanale come accade già in altri stati europei, come la Spagna. Ancora, spiega Schillaci che il governo “reintegrerà i i medici sospesi per inadempienza all'obbligo vaccinale”.
Intanto si fa sempre più strada la possibilità che nasca una commissione d’inchiesta sulla gestione Covid, auspicata già da Meloni durante il suo discorso di insediamento. Buona parte della nuova maggioranza, critica nei confronti di come i precedenti governi abbiano agito per arginare la diffusione del Covid, hanno la volontà chiara di dare vita alla commissione, così come Renzi che nonostante sia all’opposizione ora si dice favorevole.