Miopia, metà mondo indosserà gli occhiali. Entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà miope. Il trend appare incontrovertibile, e la pandemia, con i relativi confinamenti, non fa che accentuare la tendenza.
C'entrano, rispetto al passato, le troppe ore che i ragazzi passano al chiuso, sopra i libri e esposti a schermi. Colpa quindi dello stile di vita più che di fattori genetici (anche se l'ereditarietà ha il suo peso). Per paradosso, a livelli di istruzione molto elevati corrispondono i più alti tassi di miopia.
Tra Taiwan e le Filippine, separati da 500 km di mare, lo spread tra i rispettivi livelli di miopia è più che significativo. A Taiwan dove si studia moltissimo il 70% della popolazione a 12 anni è miope, nelle Filippine il tasso è del 10%.
Nel 1971 negli Usa era miope il 25% della popolazione, oggi il 40%. E, appunto, entro il 2050, metà della popolazione mondiale potrebbe essere affetta da miopia, come afferma uno studio australiano, pubblicato dalla rivista Ophthalmology.
L'incidenza maggiore nelle femmine - A preoccupare gli esperti sono soprattutto i bambini, alle prese con un crescente utilizzo di dispositivi tecnologici e videogiochi. Tra i più piccoli, studi epidemiologici su popolazione europea, "mostrano che la prevalenza della miopia all'età di 9 anni è già del 12%. Aumenta al 18% circa a 15 anni e raggiunge il 24% in età adulta.
L'incidenza maggiore è nelle femmine", spiega Grazia Pertile, direttore dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negar (Verona). Nel caso in cui si tratti di miopia acquisita (e non di tipo ereditario), due i consigli principali: "far stare almeno un ora al giorno i bimbi all'aria aperta, perché questo costringe l'occhio a utilizzare anche il campo visivo periferico, cosa molto importante, considerando che passano 6-8 ore al chiuso sui banchi di scuola"