È il giorno del “D-day” per il neonato governo Meloni. Ieri, nella prima, vera “riunione operativa” di Palazzo Chigi (dopo quella dell’insediamento), l’esecutivo capitanato dalla leader di Fratelli d’Italia, ha varato una stretta sui “rave party”, con confische delle strumentazioni, multe anche di 10mila euro e pene che prevedono la reclusione fino a sei anni. Ha poi decretato la fine dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e, infine, deciso di rinviare la riforma Cartabia sulla giustizia. Queste le principali misure approvate ventiquattr’ore fa dal Consiglio dei ministri.
In un'ora e mezzo di riunione sono passati anche la stretta sui benefici penitenziari per chi non collabora e la conferma dell'ergastolo ostativo. Nel corso dei lavori è stata infine resa nota la lista dei viceministri e dei sottosegretari (sono 8 i primi e 31 i secondi) che giureranno già nella giornata di domani, mercoledì 2 novembre. Perché “devono subito essere operativi” ci ha tenuto a precisare Giorgia Meloni la quale, parlando delle misure approvate in Consiglio dei ministri, ha pure ribadito che quello appena varato è “un primo decreto molto importante” oltre che “simbolico” in quanto nella relazione fatta alle Camere “ho ricordato la lotta alla criminalità organizzata”.
“Sono fiera che il primo provvedimento di questo governo vada in questo senso” ha rilanciato, visibilmente soddisfatta, il presidente del Consiglio, facendo riferimento allo sgombero del rave party del Modenese (con oltre mille persone identificate) avvenuto ieri mattina. “Abbiamo introdotto un nuovo reato” ha quindi rimarcato il capo dell’esecutivo. Per questo motivo “voglio ringraziare il ministro Piantedosi per la sua celerità: lo Stato non vuole mostrarsi miope e inerme di fronte all’illegalità” ha aggiunto.
Come detto, nel corso del Consiglio dei ministri è stato anticipato al primo novembre, vale a dire a oggi, “lo stop all’obbligo del vaccino anti-Covid per il personale sanitario (in precedenza, il termine ultimo era stato fissato al 31 dicembre dell’anno in corso). Rimane però l’obbligo dell’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie, in relazione non solo al Covid “ma anche perché ci stiamo avvicinando alla stagione influenzale” ci ha tenuto a spiegare il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che in mattinata ha firmato un’apposita ordinanza di proroga.
“Non abbiamo mai pensato di non andare in questa direzione, non c’è alcun ripensamento e non ho mai dichiarato che non sarei andato in questa direzione” ha proseguito. Infine, ulteriore passaggio: il rinvio al 30 dicembre della riforma Cartabia. “Non cambia nulla per il Pnrr. Ci siamo presi due mesi, mantenendo gli impegni con la Commissione europea per offrire più tempo ai nostri uffici giudiziari affinché possano adempiere alla norma”, ha concluso la Meloni.