di Matteo Forciniti
Fedele alla sua storia, progressista e all'avanguardia, l'Uruguay potrebbe diventare presto un punto di riferimento nella rivoluzione tecnologica del blockchain. A spingere verso l'introduzione di questa nuova tecnologia che tocca tanti ambiti della quotidianità ci sta pensando un ingegnere ligure che recentemente ha partecipato a diverse attività: esperto di blockchain e impegnato a dare conferenze in giro per il mondo, Luca Busolli è stato uno dei protagonisti della 15esima Feria del Libro di San José dove ha portato la sua preziosa testimonianza.
Ma che cos'è questa blockchain spiegata in modo semplice?
"Letteralmente significa catena di blocchi ed è un sistema di archiviazione sicura dei dati. È un paradigma rivoluzionario ma non è una tecnologia, la si può usare come uno vuole" precisa subito l'ingegnere meccanico spezzino. "La blockchain può essere considerata come un libro mastro digitale dove vengono iscritte tantissime diverse informazioni (transazioni) con la particolarità che questo registro non si trova fisicamente da nessuna parte perché è condiviso tra tutti gli utenti della rete. Proprio per questo motivo viene detto decentralizzato e per lo stesso motivo non può poi essere modificato e consente di inviare informazioni digitali ma non la loro copia. Questo meccanismo, sicuro grazie all'uso della crittografia, permette inoltre di evitare le intermediazioni delle terze parti. Oggi della blockchain tutti ne parlano ma pochi la mettono in pratica".
Ed effettivamente sono tantissimi gli ambiti di applicazione della blockchain nella vita quotidiana come ha spiegato Busolli nel corso delle sue conferenze a San José. Un uso potrebbe essere quello negli allevamenti, un settore importantissimo per l'economia uruguaiana, oppure quello inerente all'arte e al libro digitale. Uno dei suoi mille aspetti, forse quello più famoso, è rappresentato dal bitcoin e dall'enorme popolarità raggiunta dalla moneta virtuale ma in realtà il campo è molto più vasto come si può vedere: "Nel settore degli allevamenti noi possiamo avere a disposizione tutta la tracciabilità di un prodotto finale di qualità, conoscere tutto quello che ha ricevuto la mucca per sapere davvero cosa mettiamo sulle nostre tavole. Nell'arte e nella produzione dei libri digitali viene completamente rivoluzionato il concetto di proprietà e utilizzo di un prodotto. Un autore, ad esempio, può creare delle copie personalizzate oppure può aggiungere altre funzioni come l'accesso a un evento. Nei libri digitali si può prestare l'accesso, rivendere l'usato mantenendo il diritto dell'autore e facendo scomparire il plagio. Ci sono poi tantissimi altri ambiti dove si può applicare, pensiamo alla pubblica amministrazione e la condivisione di un semplice documento in modo rapido e sicuro".
Busolli insiste ripetutamente sul concetto di sicurezza per cercare di far capire che qui siamo molto lontani dal sistema di sorveglianza in cui siamo finiti in questa epoca accettando di utilizzare servizi su internet grazie alla consegna dei nostri dati personali. Un esempio aiuta a capire questo nuovo paradigma: "Al contrario di quello che succede con i giganti tecnologici, sono io che resto sempre il proprietario dei miei dati. Ad esempio, io posso decidere di prestare i miei dati sanitari per un determinato studio ma posso togliere questa autorizzazione in qualsiasi momento. Questo è un sistema che si autoregola per evitare l'intervento di terze parti come può essere con le banche".
E l'Uruguay come si trova ad affrontare questa nuova possibilità che apre scenari inediti?
"Da tempo a San José stanno cercando di studiare come poter implementare la blockchain. In realtà non servono grandi investimenti, basta un computer e una connessione a internet per partire. Il primo passo fatto qui è stata la costruzione di un hub tecnologico che ho potuto visitare in questi giorni su invito delle autorità dipartimentali. Ho conosciuto la intendenta Ana Bentaberri e tutto il suo staff durante un viaggio negli Stati Uniti nel 2019 e da allora siamo rimasti in contatto".
Da un dipartimento il progetto potrebbe proseguire su scala nazionale come segnala in conclusione l'esperto: "L'Uruguay ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un punto di riferimento a livello internazionale nell'ambito della blackchain. L'hub tecnologico di San José potrebbe rappresentare il primo passo per qualcosa di più importante. Il mondo sta andando in questa direzione. Sappiamo che esploderà, bisogna cercare di arrivare per primi".