Franco Esposito
Chiamatela come vi pare, dolce o potabile, tanto cambia nulla. In un paese della Liguria manca l'acqua da oltre cinque mesi. Andora è a secco, dai rubinetti non viene giù una sola goccia. O meglio, i rubinetti danno acqua salata. Andora dove? In provincia di Savona, nella parte occidentale della Riviera delle Palme, tra Capo Mele e Capo Mimosa, lungo il percorso classico della più classica delle corse ciclistiche, la Milano-Sanremo.
Andora con le sue spiagge di due chilometri. Poco più di settemila abitanti, è famosa anche per la produzione del basilico genovese Dop. Ma senza acqua potabile o dolce neppure il pesto è possibile fare.
Rubinetti e fontane a secco. Ma il problema è anche un altro e di tipo perfino grottesco, pirandelliano: i rubinetti danno acqua salata. E il coiffeur del paese, con bottega nel centro di Andora, lo shampoo lo fa appunto con l'acqua salata. "Devo impiegarne almeno tre dosi per lavarli bene i capelli, altrimenti sembrano unti".
Cinque mesi senza acqua, ma è mai possibile un disagio di questo genere, al giorno d'oggi? La situazione presenta aspetti indubbiamente paradossali. Il coiffeur è incazzato nero. Ma gli altri non lo sono di meno, comuni cittadini, ristoratori, albergatori, baristi, gestori di bagni. Andora è località a indirizzo e vocazione fortemente turistica: come avrà fatto a scavallare la lunga stagione estiva senza un goccio d'acqua, nessuno riesce a spiegarlo.
Protesta in maniera vibrata il cosiddetto "popolo delle seconda case". Ma quale plausibile spiegazione è possibile dare all'incresciosa incredibile situazione? Il Comune ne ha soltanto una, di spiegazione, e la sbandiera alla grande: la siccità. L'assenza prolungata di pioggia ha svuotato i pozzi. Vicini al mare, si sono riempiti di cuneo salino. Spiegazione questa semplicistica, evidentemente deve esserci ben altro, La realtà presenta infatti aspetti complessi.
I paesi vicini l'acqua dolce ce l'hanno. Alassio, Diano Marina, Laigueglia: lì è tutto a posto. Laddove Andora è vittima di storie che s'intrecciano, si sovrappongono, diventando un'unica cosa la burocrazia, le inefficienze e le strutture obsolete. L'acqua di Andora è gestita dal 2011 da una società, Rivieracqua, al centro di forti travagli giudiziari. L'azienda dell'acqua di Andora è commissariata e indebitata.
L'acqua, per fronteggiare la siccità duratura, sarebbe dovuta arrivare da Ventimiglia e dal depuratore di Imperia. Il tubo che collega la struttura ai posti di Andora è obsoleto. Impossibile pompare qualcosa, è stato pompato il niente assoluto. A complicare la situazione si sono messe le alte temperature. Oltre i venti gradi a fine ottobre. L'acqua esce sì dai rubinetti, ma è sempre salata. E non piove, mai.
Andora vive con il naso all'insù. Osserva le nuvole. Vive male, malissimo. "Per quanto mi riguarda, sono allergica e spendo molti soli nell'acquisto di creme, spalmo in continuazione", dice la portavoce del Comitato Acqua cara in bolletta. Sabina Grassa è impegnata in battaglie legali insieme con Assoutenti e Onda Ligure Consumo e Ambiente.
Il sale, si sa, irrita. Corrode tutto, non solo la pelle. Molte lavatrici sono rotte, partite completamente, inservibili. Le tubature delle caldaie sono a forte rischio. Anche la doccia si fa con l'acqua salata, solo l'ultimo risciacquo con l'acqua dolce. La stituazione assume aspetti esilaranti, se non fosse serissima. Alcune associazione si sono coalizzate: assunto un ingegnere specializzato in emergenze idriche umanitarie. "Ha lavorato in Africa".
I titolari di stabilimenti balneari sono fuori della grazia di Dio. Senza acqua dolce, vivono un'autentica odissea. "Affittiamo ombrelloni e lettini puliti e lavati. Le tovaglie erano diventate gialline. La tela degli ombrelloni cambia colore". I gestori di bagni hanno impegnato l'estate a contattare chi potesse vendere loro l'acqua dolce e farla poi arrivare ad Andora. Molti, proprio tanti, i turisti che hanno prenotato ignari della situazione. All'oscuro del problema. Normale che si siano arrabbiati di brutto.
Tutto è diventato complicato, ad Andora. I supermercati sono stati pressi d'assalto. Gli anziani hanno avuto enormi difficoltà a rifornirsi dalle autocisterne. Il Comune si difende per bocca del vice sindaco Paolo Rossi. "La questione è complessa perché non dipende dall'amministrazione comunale. Dobbiamo coinvolgere le istituzioni". Come e quando? É la domanda che gli abitanti di Andora rivolgono agli amministratori comunali. "Purtroppo il tubo che porta acqua da Ventimiglia non è in funzione. Ma deve provvedere il gestore, non il Comune". Il rimpallo delle responsabilità, un volgare ping-pong, preoccupa i cittadini. Il coro è unanime: qui si parla di investimenti e di riqualificazione delle strtture, ma la società è commissariata. "Per i nuovi progetti bisogna aspettare che si muova Roma".
La previsione è questa: si arriverà a Pasqua prima che possa esserci una qualsiasi forma d'intervento. Ma se non piove, Andora sarà costretta a vivere un'altra stagione da incubo.