Dalla piazza di Roma per la pace in Ucraina, Giuseppe Conte ha parlato a Guido Crosetto dicendo: "Non si azzardi a un nuovo invio di armi senza passare per il Parlamento". E sulle pagine del Quotidiano Nazionale ha ribadito il concetto: "Non azzardino a fare" un nuovo decreto per l'invio di armi a Kiev "senza passare dal Parlamento". E ha rilanciato: "No all'escalation militare e al rischio della deflagrazione nucleare. Serve una conferenza internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite".
Guido Crosetto, ministro della difesa, ha risposto in un'intervista al Corriere della Sera, dicendo che il monito di Conte sulle armi all'Ucraina "sembra l'intercalare di un bullo più che il tentativo di dialogo tra persone rispettose delle istituzioni". E aggiunge - dichiarando la sua disponibilità a incontrare e discutere con le associazioni pacifiste - che: "L'onorevole Conte può stare il ministero - non il ministro che non dispone delle istituzioni ma le serve - seguirà le leggi come sempre". Il ministro ha spiegato che la decisione su un sesto invio di armi "è ancora in corso, non è che con le elezioni crolla tutto". "Il governo è un treno in corsa. Non può fermarsi", ha aggiunto.
Ma il ministro della Difesa lo ha anche accusato di strumentalizzare le ragioni dei pacifisti.
"Il ministro della Difesa sta facendo — per spiegarlo bene a Conte — quello che lui e altri hanno deciso di fare dicendo sì ai 5 decreti per l'invio di armi decisi dal governo Draghi del quale i Cinque Stelle erano il maggior sostegno parlamentare. Se oggi ha cambiato idea è per altro".
Per cosa?
"Per strumentalizzare il corteo e le ragioni delle associazioni pacifiste, che rispetto e comprendo e con cui sarò sempre disponibile a interloquire. Con Conte che non è interessato né al dialogo né al percorso coerente ma cerca solo di metterci su una bandierina e seguire la convenienza del momento, un rapporto politico serio è, francamente, complesso".
Ma Conte tiene il punto su Qn:
"Noi riteniamo che a questo punto debbano cessare le armi e ci debba essere questa svolta in termini di negoziati di pace (...). Il governo italiano dovrebbe innanzitutto condividere questa nuova strategia all'interno dell'Unione europea e portarla in sede di Alleanza atlantica. Insomma, l'Unione europea deve perseguire interessi strategici che non possono essere appiattiti su quelli di Washington. Deve alzare la testa" e "si deve arrivare a una conferenza internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite con il protagonismo dell'Unione e la partecipazione della Santa Sede".
Al di là della pace in Ucraina, Crosetto ha parlato anche della questione migranti. E ha illustrato la posizione del governo sullo sbarco selettivo a Catania dei migranti a bordo della nave Humanity 1.
"Si sono coniugate umanità e fermezza, non è accettabile che un Paese intervenga a gamba tesa sapendo che abbiamo ragione. Va difesa una posizione giusta senza sudditanza e senza giocare sulla vita di chi soffre". Si sta seguendo "il trattato di Dublino, se sei su una nave che batte bandiera tedesca, sei in Germania. Non capisco la meraviglia (...). Si è deciso di dare assistenza sanitaria e accoglienza a chi ne ha bisogno e assistenza alla nave che riprenderà la sua rotta con gli altri a bordo", ha aggiunto, "non si è voluto accettare la sfida tribale di chi a disposto ad usare le persone per calpestare diritto, accordi e leggi".