Chiusa la partita per le elezioni politiche di settembre, ora l’attenzione passa alle regionali, anche se il Viminale non ha ancora ufficializzato la data del 2023. Sembra che dopo la vittoria di settembre, il centro destra abbia scelto nuovamente l’unità per presentarsi alle regionali della Lombardia, regione chiave soprattutto per Salvini e Berlusconi. Nonostante l’addio di Letizia Moratti, la quale il 2 novembre scorso si è dimessa da vicepresidente e dalla carica di assessore al Welfare della Regione Lombardia, l’unità del centro destra non sembra in pericolo, con la Lega che sottolinea,“ Noi uniti contro una sinistra divisa e litigiosa”. Il percorso comune del centro destra, oltre che in Lombardia, dovrebbe avvenire anche nel Lazio. A scombinare i piani però anche del centro sinistra, è proprio la Moratti che ha ufficializzato il suo passaggio al Terzo Polo ma non solo. Sarà proprio lei a concorrere per le regionali in Lombardia per la coalizione di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Quest’ultimo, con un suo tweet, ha formalizzato così le candidature della Moratti ma anche di Alessio D’Amato per il Lazio. Calenda, come sempre, è molto critico nei confronti del suo ex alleato alle politiche, anche se solo per alcune ore, Enrico Letta. Il segretario dimissionario dei DEM, secondo il leader di Azione, è troppo cauto nel sedersi a un tavolo e ragionare per trovare un punto comune per affrontare insieme la prossima tornata elettorale. Calenda, da un lato cerca di allargare il campo delle alleanze, “per costruire coalizioni ampie”, ma dall’altro stuzzica il PD troppo fermo su posizioni poco chiare. Il Partito di Letta è ancora stordito dalla sconfitta alle politiche e non ha ancora preso alcuna decisione ufficiale riguardo le regionali e non sembra lo farà almeno ufficialmente nelle prossime settimane. Stesso discorso per il Movimento Cinque Stelle. Anche in questo caso nessuna presa di posizione è arrivata dai vertici; è comunque previsto in settimana un Consiglio Nazionale del partito per cercare una soluzione e proporre un nome per le regionali.