Varcano l'Oceano Atlantico le celebrazioni per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, che sbarcano in Argentina, su iniziativa dell'Ente Friuli nel Mondo, per celebrare un'altra ricorrenza: il 95° anniversario del primo tra i fogolârs attivi fuori dall'Italia, la Sociedad Friulana di Buenos Aires, fondata nel 1927. Nell'ambito dei festeggiamenti, il presidente dell'Ente Friuli nel Mondo Loris Basso ha partecipato alla proiezione del documentario "La rosada e l'ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini", alla sua quinta uscita dopo Marbella, San Francisco, Londra e Roma. L'evento ha visto gli interventi di Basso e di Eduardo Dino Baschera, presidente della Sociedad Friulana Buenos Aires e un videosaluto di Roberta Cortella, sceneggiatrice e regista del documentario. L'intento è di rendere omaggio non solo a Pasolini, ma anche alla bellezza del Friuli e alla marilenghe, coprotagonisti di un racconto che esplora le radici più profonde della poetica di Pasolini. Il 95° di Buenos Aires, il 6 novembre, ha segnato il culmine della tournée friulana di Friuli nel Mondo, partita lo scorso 28 ottobre dal fogolâr di Esquel, in Patagonia.
Un ritorno significativo, a trent'anni dall'ultima visita di un presidente di Friuli nel Mondo in Patagonia e nell'anno in cui il sodalizio festeggia mezzo secolo di attività. Tappe successive del viaggio di Basso, accompagnato dal direttore Christian Canciani, il Centro Friulano di Santa Fe, la provincia che nel lontano 1877 vide l'arrivo dei primi emigrati friulani in Argentina, alla Sociedad Friulana Paranà e alla Familia Friulana di Rosario, che tra il 2021 e il 2022 hanno tagliato entrambe il traguardo dei 70 anni di attività. Visite con anniversario anche ai fogolârs di Mar del Plata e La Plata, attivi rispettivamente da 50 e 85 anni, e all'Unione Friulana Castelmonte, fondata negli anni Sessanta nell'hinterland di Buenos Aires, dove sorge un santuario di chiara matrice friulana, omaggio a quello che domina le Valli del Natisone