Franco Esposito
Dove se non a Napoli o dalle parti di Napoli? É accaduto infatti a Torre Annunziata, la città dell'oro bianco, della pasta essiccata a trafila di bronzo, di ottimi pugili e pugilatrici. Torre Annunziata, nello sport e nel calcio in particolare, sta a significare Savoia. Un indissolubile binomio assurdo e grande attualità di ritorno, in questi giorni. Gloria calcistica di altri tempi, il Savoia caduta in bassissima fortuna intende rilanciarsi. Vogliono lanciarlo. Addirittura lo pretende Emanuele Filiberto, l'aria di casa Savoia, qua e là al centro di episodi di cronaca. Non nera, comunque curiosa.
Il principe è arrivato a Torre Annunziata per riportare in alto il club calcistico che porta il nome della sua famiglia. "Non solo calcio, però", buttando lo sguardo e le intenzioni a un progetto generale di cultura sportiva. Ma chi paga, i soldi chi li mette fuori? Una holding istituita apposta, garante la Banca Popolare di Torre del Greco. La holding si impegna a curare anche progetti nel sociale. "Primo tassello importante – ha comunicato il Principe di Casa Savoia – la scelta del punto di riferimento economico. Ho intenso privilegiare personalmente la Banca popolare di Torre del Greco. Una delle più grandi e importanti della Campania. Abbiamo ribadito così la volontà di costruire qualcosa di importante e di serio".
Il varo celebrato con una grande festa allo storico Lido Azzurro di Torre Annunziata. L'hanno organizzata i sempiterni innamorati del Savoia. "Seguiamo la squadra da quando avevamo quattro anni, oggi siamo un gruppo di sessantaquattrenni. In casa e in trasferta, sempre vicini al nostro amore. La presenza del Principe è di per sé già motivo per noi di grande soddisfazione. Siamo tutti coinvolti in questo progetto".
La fine del mondo, per Torre Annunziata. Emanuele Filiberto di Savoia è arrivato sul posto in mattinata. Il tempo di definire alcuni dettagli con i collaboratori a lui più vicini. Poi, l'incontro a Palazzo Vallelonga, a Torre del Greco, sede della Banca di Credito Popolare. Il colloquio con il direttore generale e il tesoriere "per mettere a punto il piano economico della nuova holding".
Il nome dell'entità neonata? Casa Reale Savoia spa. Il Principe, si sa, è uno che si butta. Nel senso che talvolta eccede in spirito di iniziativa e iper attivismo. Ormai si è perso il conto delle volte in cui è partito e si è fermato. Stavolta ha preteso perfino un passaggio in chiesa, alla Basilica Maria Santissima della Neve. Motivo della visita per così dire pastorale la definizione con il rettore monsignore Raffaele Russo dei dettagli della conferenza stampa di presentazione. Ieri l'annuncio ufficiale, l'avventura del Principe nel calcio e nello sport torrese è cominciata.
Praticamente così, con l'acquisizione del titolo del Savoia Calcio 1908, la società fondata dai titolari dei molini e pastifici di Torre Annunziata. La squadra di calcio dedicata alla Real Casa a quei tempi regnante in Italia. Emanuele Filiberto è affiancato dagli imprenditori Nazario Matachione, Marcello Pica, Marco Limongelli, Carmine Romano. Scelti anche i consulenti sportivi, l'avvocato Eduardo Chiacchio, i professionisti Vincenzo Sica e Giuseppe Crescitelli, e Vincenzo Fogliamanzillo. Tutti in possesso di credito e conoscenze nel mondo del calcio, non solo quello regionale.
A Torre Annunziata non si parla d'altro. Tengono banco, nei bar e nei circoli, nelle case dei torresi, il principe Emanuele Filiberto con la sua voglia di riportare in alto la squadra locale e il Savoia. L'amore di tutti, ma da un bel pezzo dannazione dei torresi di Torre Annunziata. La speranza ha un nome preciso: riaprire una pagina nuova, a partire dal calcio. Un progetto firmato Emanuele Filiberto di Savoia che "offra a Torre Annunziata un serio percorso di sviluppo".
I tifosi oplontini si sono stretti con grande entusiasmo intorno al Principe. Positive al massimo le prime sensazioni, Torre Annunziata è città costiera che vive di pastifici e si nutre di calcio dalla notte dei tempi. I patiti del pallone calcio e del Savoia non nascondono grande ottimismo. Anzi lo espongono, posseduti da raptus di orgoglio. "Curiosi di conoscere il progetto, ma è importante innanzitutto che si cominci".
Torre Annunziata urla felice, benvenuto Principe, è un onore averla qui. La città delirante a Emanuele Filiberto chiede semplicemente "chiarezza e sincerità". Entrambe merce rara, articoli spesso introvabili nel mondo del calcio. Ma il Principe, per fortuna degli oplontini, non appartiene ad una specie inquinata. Che dire? In bocca al lupo tra le braccia del Principe Emanuele Filiberto, cara Torre Annunziata.
Perdoni Principe il dubbio residuo a margine: si dice il Savoia o la Savoia? É gradita la risposta chiarificatrice.