“Gli appuntamenti della storia non possono essere evasi”. Lo ha detto, ieri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Maastricht, dove si è recato, ultima tappa della sua visita istituzionale nei Paesi Bassi, in occasione dei trent'anni dalla firma dello storico Trattato europeo. Un passaggio essenziale, quest’ultimo. Storico. Giudicato dal Capo dello Stato un “salto di qualità coraggioso per l'Europa”. Una “pietra miliare per unione politica” voluta da “leader idealisti e realisti con una visione sul futuro”.
“Fra tutti i temi ricordo il concetto di cittadinanza europea" ha aggiunto l’inquilino del Colle nel suo discorso tenuto all'House of Government. "Nessuno potrebbe sorprendersi di fronte all'affermazione che l'Unione Europea non è perfetta” ha quindi ricordato ancora Sergio Mattarella. "Da settant'anni è un cantiere permanente, da alimentare ogni giorno grazie al contributo di tutti. Le inquietudini, le impazienze circa le insufficienze della costruzione europea, piuttosto che produrre sconforto e paralisi devono sospingere a migliorare, ad adeguare ai tempi il processo di integrazione" ha proseguito. Interpretando poi le richieste delle persone, il presidente della Repubblica ha rimarcato come i cittadini europei si attendano “un'Unione più efficiente, coesa, solidale e rappresentativa”.
Insomma: “Una vera casa comune. Un'Unione a misura di azioni e di interazioni più efficaci anche nei confronti del resto del mondo". Parlando quindi della Brexit che “c'è stata, ma non si può tornare a passato che non c'è più, all’integrazione che richiede una passione ostinata”. Mattarella ha sottolineato che non ci si può accontentare di soluzioni occasionali perché “oggi ci sono delle sfide drammatiche che incombono sull’Unione europea". Il Capo dello Stato ha quindi invocato la “fiducia reciproca tra partner con opera paziente ed efficace” incoraggiando tutti: "Non dobbiamo farci sconfortare dalle crisi perché l'Europa, come ha detto Jean Monnet, va avanti con le crisi". Poi, sul tema dell’energia l’inquilino del Quirinale ha ribadito la delicatezza della situazione che necessita di un’azione “strategica da gestire in comune”.
“Bisogna ripensare le scelte in materia energetica: non è il momento delle esitazioni o scelte egoistiche” ha aggiunto. Al contrario “serve coraggio". Secondo Mattarella "vanno nella giusta direzione i progressi compiuti nelle ultime settimane, a cominciare dalla decisione di definire un tetto al prezzo del gas, cosa che ha già contribuito alla discesa dei prezzi dell'energia". Mentre su un tema caldo come quello dei migranti "la risposta avrà successo soltanto se sorretta dai criteri di solidarietà all'interno dell'Unione e di coesione nella risposta esterna e da una politica lungimirante nei confronti della Regione africana", ha argomentato Mattarella.