Gente d'Italia

Come avere un po’ degli Uffizi a Minneapolis: è una mostra sul Botticelli davvero speciale

di SANDRA ECHENIQUE
Sono opere che molto raramente lasciano gli Uffizi a Firenze, ma questa volta, evento quasi unico, eccole splendere a Minneapolis, all'Institute of Art. Sono arrivate in ottobre, si fermeranno fino all'8 gennaio. 'Botticelli and Renaissance Florence: Masterworks from the Uffizi' questa l'eccezionale mostra che rappresenta al tempo stesso anche una prima collaborazione tra l'istituto statunitense e la celeberrima Galleria degli Uffizi di Firenze. Si tratta di 45 opere che dall'Italia sono state prestate per questo breve periodo di tempo per fare in modo che anche il pubblico americano possa avere l'opportunità di ammirarle dal vivo, da vicino. "Siamo entusiasti - il messaggio di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi - di condividere con voi a Minneapolis alcuni dei nostri tesori più straordinari e di aver collaborato per raccontare questi momenti straordinari dell'arte rinascimentale". La mostra raccoglie gli ineguagliabili capolavori degli Uffizi con dipinti, sculture e stampe di proprietà del MIA, Minneapolis Institute of Arts per dare vita a un evento davvero di proporzioni indicibili. "Si tratta - ha aggiunto la presidente del MIA Katie Luber - di uno degli spettacoli più completi su Sandro Botticelli che mai siano stati organizzati negli Stati Uniti". Un appuntamento che ha subito, fin dal giorno di inaugurazione, raccolto i favori del pubblico non solo di Minneapolis, ma di diverse parti degli States. Infatti tanti i visitatori che sono arrivati, e continueranno a farlo fino al giorno di chiusura della mostra, da fuori lo stato del Minnesota. "Una iniziativa di elevatissimo valore scientifico - ha aggiunto Eike Schmidt - con nuove scoperte, attribuzioni e identificazioni". Un viaggio incredibile per l'appassionato d'arte o per chi per la prima volta si avvicina a opere d'arte di questa magnitudine. Ci sarà ad esempio, una urna romana del museo di Minneapolis accanto a un disegno di Filippino Lippi, il faune ellenistico da cui è ripreso il torso del centauro nella tela di Botticelli con Pallade e il centauro degli Uffizi, pannelli da un forziere nuziale con le Storie di Ester e Assuero vicini a un busto di San Giovanni Battista di Benedetto da Rovezzano. "Botticelli è il simbolo dello splendore dell'epoca - ha sottolineato Rachel McGarry, studiosa e co-curatrice con Cecilia Frosinini della mostra - ha intrinsecamente capito come fondere antichi prototipi con la moda e lo stile contemporanei per creare qualcosa di completamente nuovo e un nuovo ideale di bellezza. Oggi Botticelli gode di una enorme popolarità in tutto il mondo. È una delle figure più celebri nella storia dell'arte e la sua influenza sull'arte, moda, pubblicità, cultura popolare è stata enorme e persiste fino ai giorni nostri". L'appuntamento di Minneapolis non è comunque stato creato e voluto esclusivamente per Botticelli infatti la mostra vuole evidenziare il rapporto del grande maestro e degli artisti coevi con l'antichità classica e anche per la Galleria degli Uffizi rappresenta un evento unico "perchè esplora un argomento discusso da almeno un secolo nella letteratura, ma che finora non era mai stato proposto al grande pubblico". Una mostra che davvero riesce a far trattenere il fiato al visitatore che fin dai primi passi è accolto da un'atmosfera ineguagliabile e magica grazie anche agli accostamenti scelti dai curatori. "E uno dei più rilevatori - ha aggiunto Schmidt - è quello tra l'Allegoria della Fertilità di Signorelli e il gruppo marmoreo 'Tre satiri che lottano', proveniente dalla collezione di antichità di Lorenzo il Magnifico dispersa alla fine del '400, ricomparsa tempo fa sul mercato e acquistata da un privato di Chicago".
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