Franco Esposito
Febbre italiana. Febbre da lotteria, da contagio Supernalotto. Oltre trecento milioni di montepremi, le giocate hanno raggiunto livelli altissimi. Da record, ovviamente. In Italia sono cresciute in maniera esponenziale, del 69% in Toscana. Le ricevitorie prese d'assalto, ieri la nuova estrazione. L'ultima di una serie che rischia di diventare infinita.
A chi toccherà il bacio dello stellone? E cosa farne, come spenderli o impiegarli, trecento milioni? Un bel problema anche questo, con la prospettiva che il superfortunato vincitore venga aggredito da improvvisa irreparabile pazzia. La perdita della testa sarebbe in un certo senso persino giustificata, con oltre 300 milioni in saccoccia o in uan banca estera.
L'esercizio dell'immaginazione contagia anche chi sta fuori dal gioco. Non è prerogativa legittima solo dei veri giocatori. La stragrande maggioranza dei concorrenti abbracciati alla chimera si barcamena tra bilanci magrissimi Poste così alte provocano un galleggiamento in un immaginario privo di riscontri obiettivi. Stimolano faraonici progetti decisamente irrealizzabili.
La Toscana, per dirne un'altra, in passato ha preso nove jackpot. Non sono pochi, proprio no. La febbre da Supernalotto cresce di giorno in giorno. In palio la cifra più ata mai raggiunta, 307.800.000 ieri, martedì 15 novembre 2022. Un numero che farebbe girare la testa e che supera abbondantemente l'ultimo primato: 209,3 milioni di euro vinti a Lodi nel 2019. "Come quei soldi mi comprerei uno statarello tipo San Marino, ma molto più carino e aperto, con l'obiettivo primario di scacciare gli speculatori", avverte un incallito giocatore desideroso di conservare l'anonimato, lui che da mesi continua a puntare soldi ad ogni estrazione.
"Dieci ville alle Maldive o un grattacielo a Dubai? Non interessano. Farei uno staterello che dia incentivi a botteghe e organizzi concerti in ogni chiesa, e abbia piazze adornate di alberi, panchine e una fontana al centro". L'uso di certi verbi fa capire con chiarezza che l'anonimo è un signore toscano. Precisazione opportuna, doverosa: non si tratta di persona affetta da ludopatia.
La sestina vincente non si registra da maggio 2021. Fu centrata a Montappone, nelle Marche, per oltre 150 milioni di euro. Cresce la febbre, la temperatura si alza a livelli massimi. Almeno mezza Italia è alla ricerca della schedina vincente. Secondo Agipronews, agenzia di stampa giochi e scommesse, il 10 maggio scorso le combinazioni di sei numeri erano 8,9 milioni contro le 15,1 registrate il 12 novembre con lo jackpot record. Solo nell'ultimo mese di ottobre le combinazioni sono aumentate del 20,6%.
Gli italiani non necessariamente giocatori incalliti, più quelli che si sono dedicati al gioco in questa circostanza, sono impegnati nella ricerca dell'ispirazione giusta. "Tentano la fortuna anche i clienti non abituali", informa il gestore di uan ricevitoria di Firenze. La città in cui il jackpot manca da oltre venti anni. Nel 2002 l'ultima volta per un totale di 38,6 milioni. La prima vincita in Toscana è datata 1999, a Pienza, la cittadina dei Papi, in provincia di Siena. L'ultima a San Giusto di Prato, con una vincita di 11.9 milioni. La più alta si è avuta a Bagnone, Massa Carrara: 147,8 milioni di euro.
Agipronews è in grado di stabilire quanto investono i toscani nel Superenalotto. La raccolta è stata 90 milioni nel 2021. Mai ai giocatori quanto è tornato in termini di vincite? Milioni di euro 41,3, a fronte di una spesa effettiva di 48,7 milioni. In molti, da settimane, tentano il colpo al gioco Sisal. Applicati i criteri più disparati, la fantasia al servizio della grande. O dell'eterna illusione. La superfortuna bacerà una sola persona o, eventualmente, un gruppetto di sistemisti.
Come vengono scelti i numeri della speranza? In molti casi sono legati a valori sentimentali o semplicemente buttati lì alla ricerca dell'incontro con la buona sorte. Se il vincitore o la vincitrice decidesse di offrire un caffè a tutti gli italiani, proprio a tutti, per festeggiare la vincita, avrebbe ancora da spendere 240 milioni di euro. Gira e rigira, la domanda finale è sempre la stessa: "che ci faresti con la vincita monstre al Superenalotto?". Appunto, cosa fare? Darsi a una nuova vita sottoforma di un'esistenza da nababbo o dedicarsi a grandi progetti di utilità?
Indipendentemente dal tenore della risposta, la domanda sorge spontanea in presenza di quei 300 milioni e non spiccioli rappresentativi della vincita record al Supernalotto. Io impazzirei. Ma non succederà: mai giocato al lotto, al totocalcio, al calcio scommesse, al gratta e vinci, al Supernalotto. Di gioco non si vive, ma si può anche morire. Al netto di azzeccare questa sestina al Supernalotto. Allora sì, 300 milioni cambiano la vita di chiunque.