La tregua possibile. È quella alla quale stanno lavorando Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron, dopo la lite esplosa tra Italia e Francia sul “caso migranti”. Il Capo dello Stato, ieri, ha sentito l’inquilino dell’Eliseo. Il contatto telefonico è arrivato proprio per provare a ricucire dopo i veleni sparsi nei giorni scorsi lungo l’asse Roma-Parigi. Entrambi, secondo quanto trapelato, hanno affermato la grande importanza della relazione tra Francia e Italia e hanno condiviso la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell'Unione Europea.
Mattarella e Macron, come ha reso noto un comunicato dell'Eliseo, hanno “entrambi affermato la grande importanza delle relazioni tra la Francia e l'Italia e hanno sottolineato la necessità di mettere insieme le condizioni per una piena cooperazione in tutti i settori, tanto a livello bilaterale che in seno all'Unione europea". Come si ricorderà, domenica scorsa da Parigi erano arrivate nuove accuse contro il Belpaese per il tramite del portavoce del governo transalpino Olivier Véran che aveva chiesto "all’Europa di pronunciarsi in tempi molto rapidi sugli sviluppi che seguiranno" il rifiuto di Roma di accogliere la Ocean Viking e i migranti a bordo.
Nel suo intervento, il responsabile della comunicazione ha ribadito che la Francia considera l’azione dell'Italia "una decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta da parte dell’attuale governo italiano, che esige risposte europee". Dal canto suo, Anitta Hipper, portavoce della Commissione Ue, in merito ai salvataggi dei migranti ha ribadito che nell'obbligo di salvare le vite in mare “non c'è differenza tra le navi delle Ong o le altre navi: è un obbligo chiaro e inequivocabile”, e “a prescindere dalle circostanze”. In ogni caso, la notizia della telefonata tra Mattarella e Macron è stata resa nota con un comunicato congiunto, diffuso dalla due presidenze e messo, poi, in home page sul sito del Quirinale e su quello dell'Eliseo.
Intanto, mentre i due Paesi provano a ricucire, proprio nel giorno in cui si è tenuta la riunione dei ministri degli Esteri Ue (con Antonio Tajani che, in rappresentanza dell’Italia, “ha posto il problema della migrazione”, che è “un problema europeo, non di Italia e Francia”) e Frontex ha reso noto i flussi degli ingressi irregolari (da gennaio +73%), il Portavoce della Commissione europea ha ricordato che il nostro Paese è il “primo beneficiario del meccanismo di solidarietà”. A stretto giro ecco arrivare la risposta del presidente del Senato Ignazio La Russa, il quale ha ricordato ancora una volta a Bruxelles che “l'Italia non può essere lasciata sola”. Sulla stessa lunghezza d’onda si è messo anche il ministro Matteo Salvini: “L'Europa deve fare la sua parte”.