di ROBERTO ZANNI
'Nei secoli fedele'. È il motto dei Carabinieri istituito però solo nel 1914, un secolo dopo la fondazione dell'Arma, che risale al 13 luglio 1814. Fu Vittorio Emanuele I, all'epoca monarca del Regno di Sardegna, a istituire il Corpo dei Carabinieri Reali. Erano armati con un fucile leggero, la carabina e dall'uso di quell'arma nacque il nome 'Carabinieri'. Nel frattempo, e torniamo indietro al 1903, in Cile fu formato il Cuerpo de Carabineros, in analogia a quello italiano.
Da quell'istante le due istituzioni hanno vantato un rapporto di amicizia storico, infatti al momento della nascita di quella che oggi è la forza di polizia e gendarmeria nazionale del Cile, furono chiesti in Italia istruttori al fine di apprenderne le modalità addestrative. Così la Beneamata italiana mandò nel Paese sudamericano due graduati, i marescialli maggiori Torquato Cremonesi e Attilio Felice Riva. Gli inizi di un'amicizia che ha superato i cento anni e che ancora oggi continua a mostrare momenti di grande unione tra i Carabinieri italiani e i Carabineros cileni. Ultimo esempio la partecipazione di una rappresentanza tricolore al primo 'Simposio de la Criminalidad Organizada: Una mirada conjunta al fenómeno' organizzata in Cile e che si protrarrà fino a venerdì. Una iniziativa che è nata attraverso la collaborazione tra Carabineros de Chile e l'Ambasciata d'Italia a Santiago.
Un evento importante al quale oltre ai Carabinieri partecipano anche altre forze italiane la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato che per l'occasione sono state raggiunte anche da rappresentanti di altri Paesi europei come sudamericani. Ma la presenza dei Carabinieri sarà molto seguita e specifica per la presenza di esperti che gestiranno la presenza dei colleghi provenienti dall'America Latina dell'antinarcotici e più in generale di coloro che quotidianamente combattono il crimine organizzato. L'iniziativa che ha portato all'organizzazione di questo simposio punta in particolare a un maggior scambio di informazioni, il conoscimento di come si sviluppa il fenomeno del crimine organizzato e del narcotraffico nelle diverse nazioni europee come sudamericane. Inoltre si vuole potenziare e migliorare la comunicazione con le altre agenzie di polizia al fine di poter lavorare congiuntamente contro i pericoli che colpiscono tutti i Paesi del mondo.
Fino venerdì prossimo esponenti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia con l'aggiunta di un esperto giudiziario italiano nella lotta alla criminalità interverranno al simposio, con loro il vice ministro dell'Interno cileno Manuel Monsalve, ma anche esponenti dei Carabineros de Chile, Directemar, PDI (Policia De Investigaciones  De Chile), Ministerio Publico de Chile e sei capi dell'antinarcotici e della lotta al crimine organizzato di Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Paraguay e Perù. Per sottolineare l'importanza dell'evento, alla cerimonia inaugurale hanno preso parte Carolina Tohá, vice presidente del Cile, Mauro Battocchi, ambasciatore d'Italia a Santiago, il vice ministro Monsalve il General Director de Carabineros, Marcelo Araya, quindi Hector Barros Jefe Nacional Antinarcoticos y Crimen Organizado de la PDI. Inoltre la presenza di agenti statunitensi della DEA e dell'FBI oltre ad agenti accreditati in Cile della Polizia di Argentina, Cina, Ecuador, Spagna, Honduras, Italia, Perù, Repubblica Dominicana e Turchia.