di Lucio Fero
Da qualche settimana è sottosegretario alla Salute, da qualche settimana parla e si suppone agisca e agirà a nome del governo di Destra/Centro. Non importa qui di quale partito sia, da quale partito della Destra (molta) o del Centro (poco) provenga. Da qualche settimana Marcello Gemmato cura a nome del governo la nostra pubblica salute, da qualche settimana il sottosegretario Gemmato è a suo modo una articolazione delle istituzioni, un pezzo di Stato. A questo pezzo di Stato, durante una conversazione sul Covid in una trasmissione Rai, chiedono di convenire su quanto i vaccini abbiano arginato e reso relativamente (almeno riguardo alla malattia grave) inoffensiva la pandemia, insomma gli chiedono se i vaccini siano stati l'arma della scienza contro il virus, credono di chiedergli una cosa ovvia. E invece il sottosegretario alla Salute (alla Salute!) Gemmato replica con un secco, distante e un po' sprezzante: "Questo lo dice lei". Sottosegretario alla Salute distante e un po' sprezzante verso i vaccini.
Non cadrò nella trappola di schierarmi sui vaccini... - Subito dopo Marcello Gemmato sottosegretario alla Salute spiega se stesso, illuminante la frase immediatamente successiva al "questo lo dice lei" quanto alla scientificità dei vaccini. Dice Gemmato sottosegretario alla Salute: "Non cadrò nella trappola di schierarmi pro o contro i vaccini". A Marcello Gemmato non è bastato diventare sottosegretario alla Salute per cambiare idea su quale sia l'interesse primario. A lui, rimasto fino in fondo politico diligente e militante, interessa soprattutto non farsi fregare neanche un accenno di voto o una bava di consenso. Si sente scaltro e preparato Gemmato Marcello, a lui non la si fa: sa che tra la gente ci sono no vax e ni vax.
Quindi perché inimicarseli? Uno scaltro "non cado nella trappola del pro o contro". Vaccini sì, vaccini no per Gemmato appare con evidenza una questione non tanto di scienza, medicina, salute, immunologia e altre opinabilità tutto sommato marginali. Il cuore della vicenda vaccini è quanto consenso o malumore arrecano. Quindi Gemmato sottosegretario alla Salute non cade nella trappola (parole sue), la dribbla e si sente soddisfatto di aver espresso opinione politicamente avvolgente e ammiccante. Di essere diventato governo, quindi della responsabilità istituzionale verso la salute pubblica, Marcello Gemmato non avverte il tocco e neanche il senso. Se arrivasse altro virus e ci fossero di nuovo vaccini, lui magari deciderebbe il loro utilizzo o meno per via di referendum popolare.
Ignazio La Russa presidente del Senato deve e può essere in tutto e per tutto lo stesso Ignazio La Russa polemista pugnace e vox semper clamans di Fratelli d'Italia? Accettare di diventare la seconda carica dello Stato dovrebbe comportare l'adozione immediata di altre e diverse posture e funzioni. Ma Ignazio La Russa presidente del Senato fatica a staccarsi, anzi proprio non ce la fa a staccarsi da Ignazio La Russa punta di lancia polemica di Fratelli d'Italia. Così che fa, che ti combina il giorno stesso che Sergio Mattarella (in un certo senso il suo superiore diretto) prova a comporre i pezzi di una riconciliazione coi francesi? Dichiara che l'Italia ha la schiena diritta e che se occorre la schiena la si fa piegare ai francesi. Pura incontinenza. Comportamentale e anche un po' intellettuale. Perché nel Destra (molta) e Centro (poco) che è andato e si è fatto governo sono fatti così, proprio così e non è che così li disegnano.