di Matteo Forciniti
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul Qatar per l'imminente avvio dei Mondiali, a Montevideo è appena iniziata una nuova edizione della Copa de Naciones di calcio a 8. A rappresentare l'Italia ci sarà ancora una volta la squadra di uno dei gruppi storici della collettività che, nonostante la difficoltà degli ultimi tempi, continua ad essere sempre protagonista: stiamo parlando di Aercu (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay) che da tempo ha scommesso sullo sport per rilanciarsi e aggregare la collettività con il suo Aercu Fútbol Club.
La Copa de Naciones consiste in un torneo maschile organizzato dalla Liga de Naciones ogni anno, in primavera, in occasione del mese delle migrazioni dove si svolgono una serie di appuntamenti volti a valorizzare la presenza delle collettività di immigrati in Uruguay che, in questo caso, si affrontano sui campi del Polideportivo Carrasco. Il torneo ha raccolto l'eredità lasciata dalle Olimpiadi dell'Immigrazione, un appuntamento molto sentito di promozione dello sport amatoriale che aveva iniziato a svolgersi a partire da metà degli anni ottanta per poi essere sospeso con la pandemia anche se a breve dovrebbe ritornare.
La Coppa delle Nazioni è appena iniziata e, oltre all'Italia, partecipano anche altre nazionali: Armenia, Bolivia, Colombia, Paraguay, Perù e Venezuela.
"Il nostro obiettivo è quello di riunire la collettività italiana attraverso il calcio, la lingua principale che abbiamo noi in Uruguay" spiega Pablo Rivas, referente dell'associazione nelle attività sportive, anima e cuore di Aercu Fútbol Club. "Sono diversi anni che siamo presenti con la nostra squadra nei principali appuntamenti che radunano le collettività e per noi è sempre un motivo di grande orgoglio. Tra il 2015 e il 2019, con le Olimpiadi, eravamo riusciti ad ottenere una grande partecipazione poi, però, a causa della pandemia ci siamo dovuti fermare momentaneamente. La nostra idea adesso è quella di riprendere questa attività e farla crescere ulteriormente per poter riorganizzare insieme agli altri le Olimpiadi. L'auspicio è che la collettività italiana possa unirsi a questo panorama multiculturale segnato dallo spirito di fratellanza tra i diversi popoli perché il calcio, in fondo, è una scusa per riunirsi e passare un buon momento insieme".
Nato come quadrangolare, la Copa de Naciones è già cresciuta enormemente nelle ultime edizioni. Quest'anno, da segnalare, c'è il ritorno di un gruppo storico come quello degli armeni che in passato è stato un grande protagonista delle Olimpiadi. L'entusiasmo è alto come racconta Rivas: "Vedere che il numero di squadre partecipanti cresce è motivo di enorme soddisfazione. Vuol dire che ci sono più persone coinvolte nel progetto e questo è un bene. Approfittando della grande popolarità di cui gode il calcio in Uruguay, vogliamo creare tutti insieme qualcosa di veramente importante".
Quando si parla di calcio e di collettività in Uruguay c'è una ferita ancora aperta che richiama la traiettoria dello Club Sportivo Italiano. Fondato il 20 settembre del 1964, lo Sportivo ha difeso i colori italiani all'interno dei campionati uruguaiani arrivando -in nove edizioni- a partecipare alla seconda divisione prima del fallimento avvenuto nel 1995. In seguito, per alcuni anni, è stato ripreso sotto il nome di Deportivo ma l'esperienza è durata poco prima di sparire definitivamente inghiottito dai debiti: "La mancanza di un grande club italiano si sente enormemente, è una cosa di cui ci sarebbe tanto bisogno. Noi abbiamo cercato di rimediare con il nostro club che ci sta dando grandi soddisfazioni".
Sono 5 le categorie in cui attualmente è presente Aercu Fútbol Club con lo scopo di crescere ulteriormente formando nuovi gruppi: under 20, +33, libero, libero per il calcio a 5 e poi il nuovo gruppo femminile.
"Fin dalla sua fondazione nel 1986" -raccontano i responsabili dell'associazione campana- "Aercu è stata presente in ogni tipo di attività culturale rappresentando la nostra regione e tutta l'Italia. Lo sport è una di queste espressioni più rilevanti e proprio per questo motivo siamo sempre stati assidui partecipanti delle Olimpiadi dell'Immigrazione. Con il calcio in particolare, una grande passione tanto in Italia come in Uruguay, siamo riusciti ad avere un'eccezionale partecipazione: nel 2015 e nel 2017 abbiamo ottenuto la medaglia di bronzo con il terzo posto e poi, nel 2019, come corollario di un grande sforzo siamo riusciti a diventare campioni vincendo la medaglia d'oro in rappresentanza della collettività italiana nella categoria di calcio a 5. A partire da questi successi, l'iniziativa di formare una squadra stabile con i colori di Aercu si è trasformata in un'idea potente e una grande sfida" proseguono i dirigenti di Aercu nel loro messaggio. "Con il lavoro e la dedicazione di un gruppo di giovani sportivi il sogno è andato crescendo fino a far diventare una realtà Aercu Fútbol Club. Il desiderio adesso è quello di estendere questa proposta ad altre modalità che includano uomini e donne di diverse età e magari anche di altri sport. Il nostro impegno oggi è quello di dare il massimo per crescere sempre di più e per rappresentare i valori che hanno sempre identificato la nostra istituzione".