di Stefano Casini
L'idea di collegare in modo stabile la Sicilia alla Calabria ha origini lontanissime.
L'unico progetto, probabilmente realizzato, come fosse una logica storica, risale all'epoca dei romani, perché, si racconta, che fossero riusciti a far transitare le truppe su un "ponte di barche e botti". É narrato da Plinio il che racconta della costruzione che voleva il console Lucio Cecilio Metello nel lontanissimo 251 A.C.. Sempre secondo questo racconto, il ponte fu costruito per trasportare dalla Sicilia 140 elefanti da guerra che erano stati catturati ai cartaginesi nella battaglia di Palermo nella prima guerra punica.
Anche se le intenzioni ci son sempre state da oltre 2000 anni, le enormi difficoltá per via dei fondali irregolari marini fino a 100 metri, le forti correnti e i potenti venti, piú la sismicità della zona, hanno fatto sí che la costruzione di un ponte rimanesse soltanto una grande sfida o un grande sogno.
IL PROGETTO DI FERDINANDO II DI BORBONE
Nel 1840 anche Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie pensò costruire un ponte e incaricó un gruppo di architetti e ingegneri di fornirgli idee. Dopo aver visto i preventivi, decise di rinunciare per via dell'eccessivo costo dell'opera che il Regno non avrebbe potuto mai ammortizzare.
Progetti e proposte dall'unità d'Italia fino alla seconda guerra mondiale
Nel 1866 il Ministro dei Lavori Pubblici Jacini aveva incaricato il grande ingegnere di fama internazionale Alfredo Cottrau, di studiare un progetto di ponte tra Calabria e Sicilia.
Nel 1870, era nata anche l'idea di allacciamento sottomarino di 22 km, proposta dall'ingegner Carlo Alberto Navone; il progetto, che si ispirava a quello di Napoleone di una galleria sotto la Manica, prevedeva di entrare in galleria a Contesse e, scendendo a 150 metri, sottopassare Messina e Ganzirri attraversando lo stretto fino a Punta Pezzo e risalendo fino a Torre Cavallo.
Nel 1876 l'onorevole Giuseppe Zanardelli, convinto dell'opportunità di un'opera fissa tra le due coste, affermava: «Sopra i flutti o sotto i flutti la Sicilia sia unita al Continente», diventando cosí un portavoce di un'opinione generale del popolo.
Un progetto di ponte sospeso, articolato in cinque campane fu studiato nel 1883 da un gruppo di ingegneri delle ferrovie, ma restó nell'obliio.
Il terremoto di Messina del 1908, dopo poco più di un secolo dell'altrettanto, se non maggiore. terremoto della Calabria meridionale del 1783, ricordò a tutti che bisognava tener molto in conto delle condizioni sismiche della zona per costruire un'opera del genere. Fu così che, nel 1909, fu pubblicato uno studio geologico della zona. Nel 1921 riprese forma il progetto di una galleria sottomarina. Allora, prima della Marcia su Roma, l'ingegner Emerico Vismara, presentò uno studio di galleria sotto lo stretto di Messina.
PROGETTI DOPO LA II GUERRA MONDIALE
L'idea del ponte fu poi rilanciata nel 1952 dall'iniziativa dell'associazione dei costruttori italiani in acciaio (ACAI), che incaricò l'ingegnere statunitense David B. Steinman, il numero uno dei progettisti di ponti sospesi di fare un progetto preliminare. Il progetto avrebbe dovuto scavalcare lo stretto in tre balzi con due piloni, alti 220 metri sopra il livello dell'acqua e per 120 metri sotto il mare, con ascensori di controllo delle strutture dal basso sul fondo dello stretto fino alla sommità. Il progetto del ponte prevedeva una luce centrale di 1.524 metri, e avrebbe superato il record mondiale di campata libera detenuto con i 1.275 metri del Golden Gate Bridge. Alto dal pelo dell'acqua 50 metri per consentire il passaggio di qualsiasi nave nello stretto, lungo 2988 metri e a due piani. Nel piano inferiore si progettó il doppio binario ferroviario e in quello superiore una strada di 7 metri e 30 di larghezza e due piste laterali. Il ponte avrebbe avuto cavi, tesi tra i piloni, di un metro di diametro. La costruzione richiedeva il lavoro di 12.000 operai e una spesa di 100 miliardi di lire. Si é anche parlato di alcune società americane con voglia di finanziare l'opera e si offriva la garanzia del progettista, realizzatore del famoso ponte a San Francisco.
Poi si costituí l'ennesimo progetto attraverso Il Gruppo Ponte Messina che restò attivo fino alla costituzione della Società concessionaria Stetto di Messina SPA nel 1981.
Oggi, come si legge sulla stampa degli ultimi giorni, forse ci siamo, dato che il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, al termine dell'incontro al Mit con il Vicepremier Matteo Salvini e il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha commentato:"Valutiamo l'adozione o meno del modello Genova per velocizzare quei lavori che con quel modello hanno dato ottimi risultati il clima è perfetto e ottimo credo che ci siano tutti i presupposti per realizzare il Ponte sullo Stretto"
Il progetto prevede costi, in principio, per 4 miliardi di euro, potrebbero intervenire anche fondi europei a sostegno. Proprio l''Europa considera il Ponte sullo Stretto un'opera strategica, molto più di quanto non faccia il governo italiano. Occhiuto ha dichiarato:"L'Europa ha inserito l'opera nei corridoi, ecco che le si potrebbe chiedere di cofinanziare il ponte. Vorrei ricordare che ci sono moltissime risorse per le infrastrutture in Italia per i prossimi anni. L'unica cosa che non manca in questo momento sono le risorse grazie all'Europa, per cui il problema è velocizzare la realizzazione di quest'opera e soprattutto farne un'opera che si inserisce in un complesso di infrastrutture necessarie quanto il ponte"
Schifani ha detto: "Non si è parlato solo del ponte, abbiamo fatto una accurata analisi delle opere di infrastrutturazione del Mezzogiorno che devono andare di pari passo con la realizzazione del ponte. Ad esempio il progetto di media velocità che è in progettazione in Sicilia, mentre la Calabria ha chiesto la prosecuzione dell'alta velocità. Il progetto è pronto e cantierabile, bisogna aggiornarlo e fare degli approfondimenti per adeguarlo – ha aggiunto il governatore siciliano – ma ci saranno aggiornamenti. Si lavorerà su un'unica campata"
Ma la novità che meglio definisce la volontà di agire davvero è che è stato costituito un tavolo permanente al quale siederanno i 3 attori: Governo, Sicilia e Calabriia.
Comunque, da quasi 25 anni, la Commissione per il Ponte sullo Stretto di Messina, come lo hanno riportato i TG o come l'ha presa in giro Striscia la Notizia, è stata il classico esempio della corruzione nostrana. Da quando fu creata, ebbe un preventivo annuo di 22 milioni di Euro che sono stati spesi sistematicamente, con un ufficio a Messina "tipo NY", con un Direttore del progetto che ha sempre guadagnato milioni di Euro, consulenti, segretarie, megastrutture per informare gente che non capiva niente e restando sempre nel nulla.
Ora il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo oltre 2000 anni da quello costruito da Lucio Cecilio Metello, potrá essere ricostruito e pare che si avveri questo progetto, con un costo neanche troppo elevato......poi vedremo dove andranno a finire le mazzette!!!!
STEFANO CASINI