Chi prenderà il posto di Enrico Letta all’interno della segreteria del Partito democratico? Di certo la sfida è iniziata ieri, cioè da quando Stefano Bonaccini ha annunciato ufficialmente la sua candidatura parlando al circolo Pd di Campogalliano, il suo comune di nascita, e davanti a Graziano Delrio ed Eugenio Giani, per tracciare la rotta della sua partecipazione in prima fila al congresso dem che si concluderà con le primarie previste il 19 febbraio. Un discorso a cuore aperto trasmesso anche in diretta Facebook: "Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne. Agli amici del mio Comune. Sono nato proprio qui e ci ho abitato" ha aggiunto. Per Bonaccini c’è bisogno di una agenda nuova per riprendersi il Centrosinistra, perché “non vogliamo delegare al M5S di rappresentare la Sinistra e ad Azione-Italia Viva i moderati”.
Insomma: “Questo spazio ora ce lo andiamo a riprendere noi”. Insieme alle altre opposizioni, però, perché divisi non si vince. Con un gruppo dirigente nuovo, che ritiene necessario insieme alla fine del correntismo. Il presidente dell’Emilia Romagna insomma ha tracciato la road map per il congresso “abbiamo tanto da fare e da rigenerare. E non basterà un congresso. Ci aspetta una vera e propria traversata del deserto perché il nostro compito è far tornare il Pd un grande partito popolare, perno di un Centrosinistra capace di battere la Destra nelle urne alle prossime elezioni”.
Tra le avversarie quasi certe l’ex ministra Paola De Micheli e la sua ex vice presidente in Regione Elly Schlein. Così Bonaccini su quest’ultima: “Se si candiderà a segretaria sarà una bella sfida, ma per ora la cosa che mi fa più piacere è che abbia deciso di partecipare al congresso costituente, e spero che tanti giovani la seguano”. Per quanto riguarda Paola De Micheli da tempo si sapeva che voleva candidarsi alla segreteria. "La mia scelta è libera, autonoma, sostenuta da tante persone che lavorano sul territorio, non ho correnti che mi sostengono. Le correnti dovrebbero essere luoghi, associazioni, che aiutano il Pd a realizzare una riflessione più alta, invece sono ritenute uno strumento per ingessare il partito" ha detto intervistata da SkyTg24.