Franco Esposito
Difficile fare una stima precisa. Ma il colpo della banda dei diamanti alla Diamond Import ammonterebbe a quasi un milione di euro in diamanti. L'azienda con sede alle porte di Arezzo domenica è stata oggetto dell'attenzione di un commando di banditi: La piccola compagnia di delinquenti ha fatto iirruzione domenica nella villa della famiglia del titolare, Valerio Cianchi.
Sei banditi a volto coperto sono entrati in azione. Hanno sequestrato la nuora del titolare per poi intrufolarsi nella ditta. La razzia di prezisi è stata completa. Poi, la fuga. Gli investigatori tentano in queste ore di individuare gli autori del colpo grosso. Prosegue intanto la raccolta di elementi utili con il supporto delle telecamere a circuito chiuso. Ma il lavoro degli inquirenti è molto difficike, anche in considerazione del fatto che i delinquenti erano tutti a volto coperto. Si cercano eventuali indizi utili all'interno della ditta rapinata.
La Diamond import è nata nel 1977. Grazie alle indubbie capacità e alla grande intraprendenza del fondatore Valerio Cianchi si è imposta nel campo delle pietre preziose e della gemmologia. La ditta, nel tempo, è riuscita a conquistare ottime opportunità nel campo del commercio delle pietre preziose, diamanti e gioielleria. Oggi conta anche sedi all'estero, a Londra e a Mosca. Diamond import srl tratta dimanti e pietre preziose direttamente alla borsa di Anversa. Ma una delle sue particolatà è la produzione di gioielli realizzati completamente a mano dai migliori artigiani orafi di Arezzo.
La ricostruzione della rapina evidenzierebbe come i malviventi abbiano preso in ostaggio la nuora del titolare, poi anche la figlia della donna, che abita sopra l'azienda. É stata lei a dare l'allarme. Le indagini sono affidate alla squadra mobile, uttora non ancora in grado di formulare ipotesi sulla rapina riuscita. La tipologia dell'intervento criminale porterebbe nella direzione di "una banda organizzata, probabilmente pendolare, arrivata per fare il colpo e dileguarsi".
Diamand Import, intanto, ha incassato la solidarietà della consulta degli orafi di Arezzo. La famiglia Cianchi è tra le più stimate e accreditate del settore. Mario Benvenuto, della consulta, ha tramesso a tutti la sensazione/certezza che, nell'ambito degli auspici, si sarebbe trattato di "un sequestro anche ai danni della famiglia con un ostaggio, un colpo violento e senza precedenti. Raccomandiamo quindi la massima cautela nell'agire". Laddove sembrano venire a galla novità rilevanti dalla ricostruzione della fase finale della rapina.
Con un colpo di scena, la figlia del titolare arriva con il compagno davanti all'azienda. Loro al piano di sopra ci vivono. Nota le luci accese, apre la porta, mentre il compagno resta fuori. E quando apre, si trova davanti il bandito con il volto coperto. Normale che si metta a urlare e il rapinatore si rende immediatamente conto che è il momento di scappare.
Quella sera Rosanna Cianchi, l'ostaggio, moglie di Massimo, figlio dle fondatore dell'azienda, sarebbe dovuta andare a cena ospite a casa dell'altra figlia. Il cui appartamento è a fianco a quello della sorella. Sopra l'azienda anche lei. Nel tragitto dalla villa all'azienda, l'ostaggio chiede al bandito di farle inviare un messaggio per disdire la cena a casa o per darle appuntamento in un ristorante. Vuole tenerla fuori da questa brutta storia.
La risposta del delinquente è perentoria, immediata, secca, senza possibilità che possano insorgere equivoci. ""Fallo e ammozzo te e lei". Una probante conferma dell'estrema freddezza e della determinazione del gruppo delinquenziale arrivato ad Arezzo dopo aver studiato ogni minimo particolare del colpo. Quei dettagli che potessero dare loro importanti vantaggi.
Scene da film nella notte aretina. Gli studi effettuati evidentemente attorno al colpo hanno dato ai banditi le certezza della sicurezza assoluta. Hanno portato via tutto, e senza la minima difficoltà. Vale come conferma: avevano studiato il colpo grosso per mesi, a tavolino. Proprio tutto: le abitudini, la villa, gli spazi. Escludendo la possibilità di non commettere il minimo errore che potesse tradirli.
Dalla villa dei diamanti, come in un film, i malviventi studiosi si sono presi preziosi del valore di un milione di euro. Non sono bruscolini, proprio no. Già cominciata anche la caccia alla presenza e all'operato di un eventuale basista all'interno della Diamond import.