ROMA – Si è tenuta alla Camera la presentazione del progetto iTEG per il turismo enogastronomico italiano, in una conferenza stampa promossa deputato del Pd Fabio Porta, eletto nella ripartizione America Meridionale. L’evento iTEG si terrà a Roma il 1 dicembre nella chiesa di San Silvestro al Quirinale. Il moderatore dell’incontro Gianni Lattanzio (segretario generale Ambientevivo) nel presentare iTEG ha parlato di una rete di promozione del sistema enogastronomico. Un sistema che ad oggi conta oltre cento tra partner nazionali e internazionali: “una rete per sviluppare una realtà economica e culturale importante per l’Italia nella prospettiva dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità”, ha spiegato Lattanzio menzionando a tal proposito anche il Comitato 2030. Il deputato Fabio Porta ha definito il turismo enogastronomico come “fondamentale per il nostro Paese e anche per quegli italiani all’estero che continuano a guardare con attenzione al patrimonio gastronomico delle origini”. Porta ha sottolineato anche il valore culturale di questo patrimonio quale “uno dei motori principali della nostra economia: per questo il turismo enogastronomico si rivolge anche al patrimonio immateriale dei nostri territori come un qualcosa di impalpabile che ci tiene legati alla nostra terra”, ha aggiunto Porta che vede in questo turismo una diversa narrazione dei territori secondo un approccio esperienziale. Porta ha parlato anche di turismo enogastronomico quale momento importante in prospettiva di Expo 2030 qualora la città candidata vincente fosse Roma. Luigi Puzzovio (iTEG) ha ricordato come l’evento sia pronto ormai per il lancio a livello internazionale con una prossima tappa a New York. Paola Puzzovio (iTEG) ha raccontato come la progettualità sia stata resa possibile grazie a una rete attiva di partner che condividono un progetto nato in pieno lockdown durante il 2020. “Parliamo di turismo enogastronomico ma anche sociale, inclusivo e delle radici”, ha precisato Paola Puzzovio. Il deputato Giuseppe Bicchielli (Noi Moderati) ha evidenziato come sia importante affidarsi a esperienze simili per fare rete lì dove le istituzioni stesse non riescono. “Questo Paese ha bisogno di diventare sistema anche nel resto del mondo”, ha sottolineato Bicchielli. Concetta Demma (rubrica Unconventional Hospitality) ha ricordato come il turismo enogastronomico debba essere inclusivo nel senso di dare spazio anche ad esempio a vegetariani o persone intolleranti ad alcuni alimenti fino al rispetto delle diverse esigenze di natura religiosa. “La fase ‘wake-up’ è quella della consapevolezza da parte degli operatori e l’obiettivo principale sarà quello delle alleanze per riuscire nel creare queste esperienze direttamente sui territori”, ha spiegato Demma. Carmen Bizzarri (Università Europea di Roma) ha sottolineato come il cibo sia elemento socio-culturale e sia importante avere un’organizzazione strutturata per far riscoprire il cibo agli italiani all’estero che vengano in Italia per questo tipo di turismo. Antonio Imeneo (Books for peace) ha ricordato come il club Unesco sia presente nei cinque continenti con il loro premio legato non solo ai libri ma anche alla socialità.