Variante
(foto depositphotos)

I meccanismi che SARS-CoV-2 utilizza per entrare nel nostro organismo e colpirlo nelle parti più deboli, sono note. Lo sono meno quelli che consentono di bloccarlo, insieme a farmaci in grado almeno di ridurne la portata. È su questo fronte che si è mossa un'équipe di ricercatori Usa. Il risultato è stato l'identificazione di un bersaglio e di un potenziale farmaco in grado di bloccare la diffusione del virus.

Lo studio degli esperti americani, pubblicato su Nature Comunications, indica che una proteina 'chaperone' (classe funzionale di famiglie proteiche, la cui funzione predominante è la prevenzione di associazioni non corrette e aggregazione di catene polipeptidiche non ripiegate) nota come GRP78, svolge un ruolo essenziale nella diffusione di SARS-CoV-2. Partendo da una premessa: "Questa pandemia evidenzia l'urgente necessità di identificare nuove strategie antivirali, compresi i farmaci che prendono di mira il lato ospite". I ricercatori ricordano che "i coronavirus impongono molteplici cambiamenti funzionali, ma anche strutturali, a un'ampia gamma di percorsi cellulari e ci sono prove crescenti che alcuni di questi percorsi possano essere sfruttati terapeuticamente".