di ROBERTO ZANNI

Il silenzio dei colpevoli. Chi sono? Beh tanti, ma in questo caso ci riferiamo ai media italiani, che sono agenzie online e non solo, organi di stampa, website che, nel segno della più ridicola censura, hanno bandito dai loro notiziari, info, news tutto ciò che riguarda la sconcertante risposta del Governo  all'interrogazione parlamentare presentata dal sen. Roberto Menia (Fratelli d'Italia) sui brogli avvenuti durante le ultime elezioni politiche. Tutto tace se non fosse per la nostra voce, un paio di articoli pubblicati da romadailynews.it. e un altro paio di siti che, senza commentare (per carità) hanno soltanto riportato il testo dell'interrogazione e la successiva scandalosa risposta riportata dal Sottosegretario agli Affari Esteri Maria Tripodi (Forza Italia). Il resto della (dis)infomazione tricolore preferisce non toccare un tasto che potrebbe, per alcuni, essere scomodo e creare, come dire, contraccolpi negativi. Stupiti? No, assolutamente, anzi ci saremmo meravigliati se fosse accaduto il contrario. Così c'è solo 'Gente d'Italia' che continua a lottare contro l'illegalità che ormai è diventata una prassi nelle votazioni all'estero, noi contro tutti o quasi. Un ruolo che questo giornale ha interpretato tante volte, con orgoglio, ma anche con tanta tristezza per un solo, ma importante, motivo: perchè in questo modo abbiamo l'ennesima conferma che gli interessi dei cittadini, in questo caso i connazionali all'estero, non sono tenuti in considerazione da chi dovrebbe rappresentarli, nonostante le tante chiacchiere spese in particolare proprio durante la campagna elettorale. Siamo soli anche adesso in questa nuova battaglia, ma non è la prima volta. Perchè nonostante tutto, c'è un fresco precedente che ci fa sperare. La vicenda dell'on. Fabio Porta. Alle elezioni del 2018 era uscito sconfitto, almeno così dicevano i risultati, nella corsa al Senato, nonostante avesse raccolto quasi 21.000 preferenze. Battuto dai brogli che portarono al Senato Adriano Cario, eletto con l'USEI e poi passato al MAIE. Questo giornale, il suo Direttore, Mimmo Porpiglia, tutta la redazione, non si sono mai arresi all'illegalità e senza paura è stata portata avanti una lunga campagna, anche all'epoca per lo più taciuta da quasi tutte le testate, per far trionfare la legalità che finalmente, dopo quasi quattro anni, il 12 gennaio 2022 è stata riconosciuta anche dal Parlamento italiano, facendo decadere Cario e restituendo a Fabio Porta quello che gli spettava. Adesso altre vergognose frodi si sono succedute, tra le quali spicca quello di Aldo Lamorte da Montevideo, il suo video postato sui social con la scheda di un'altra elettrice (ignara) usata per fare campagna elettorale al MAIE e spiegare agli elettori come si doveva votare, dove mettere la crocetta: anche questo imbroglio riportato per primo da 'Gente d'Italia' e il suo Sherlock Holmes Matteo Forciniti. Purtroppo solo la punta di un iceberg enorme: dall'Argentina al Venezuela, dagli Stati Uniti alla Svizzera alla Spagna al Brasile... Una vergogna, ma soprattutto reati che il Governo italiano, nonostante la presenza di esposti alle Procure, attraverso la sconcertante risposta del sottosegretario agli Esteri Tripodi, ha invece scelto di non vedere. Ma non finisce qui, perchè, su questo non abbiamo dubbi, la Magistratura porterà avanti le denunce presentate, tra le quali ci sono anche quelle firmate da 'Gente d'Italia'. Ci vorrà tempo, d'accordo, ma la nostra certezza, mentre stiamo continuando la battaglia, è che alla fine la Giustizia, sì con la maiuscola, trionferà. I connazionali all'estero, i loro sacrifici, le loro storie, il loro attaccamento alla Patria (nonostante tutto) non meritano gli Aldo Lamorte e nemmeno la voluta cecità del Governo.