Avere un ritratto dei primi decenni di vita dell'universo, riuscire a catturare i segreti dell'energia oscura che lo occupa per oltre il 70% ma che è ancora un mistero, e mettersi in ascolto di eventuali segnali di civiltà aliene: è ricco di promesse l'Osservatorio Ska, il radiotelescopio più grande del mondo, del quale si celebra l'inizio della costruzione, con migliaia di parabole in Sudafrica e nei Paesi partner africani e un milione di antenne in Australia.
Il costo stimato è di 1,3 miliardi solo nella prima fase di realizzazione. L'Italia è in prima fila in questa avventura: sotto la guida dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha seguito il progetto fin dall'inizio.
L'Osservatorio Ska "è uno dei progetti più ambiziosi mai intrapresi finora e sono particolarmente orgogliosa di poter dire che questo progetto è molto legato all'Italia", ha detto il ministro per l'Università e la Ricerca Anna Maria Bernini. "E' la dimostrazione che l'Italia ha tutte le risorse per partecipare a pieno titolo all'esplorazione spaziale da terra. È davvero un'impresa straordinaria. Stiamo compiendo un passo fondamentale verso una più ampia comprensione delle leggi che governano l'Universo. E forse anche verso l'espansione della nostra visione del mondo", ha aggiunto.
Dall'inizio delle attività di costruzione globali nel luglio 2021, Skao ha assegnato oltre 40 contratti per un valore superiore a 150 milioni di euro. Durante le cerimonie di oggi sono stati annunciati nuovi contratti per un totale di 300 milioni di euro. L'approvvigionamento iniziale si è concentrato sullo sviluppo del software, appaltando società di servizi professionali per aiutare a supervisionare la costruzione e l'acquisto all'ingrosso dei componenti necessari. I quattro contratti annunciati in occasione della cerimonia che dà il via ufficiale alla costruzione riguardano la costruzione delle infrastrutture in Australia e in Sudafrica (200 milioni) e la produzione delle antenne a media e bassa frequenza (100 milioni). Il totale dei contratti assegnati finora supera i 450 milioni di euro.
L'Inaf è il capofila della partecipazione italiana, che comprende numerose aziende, spinoff e università. "Sono felice di confermare il nostro sostegno a questo fantastico progetto, uno sforzo internazionale che ci porterà a svelare i segreti dell'Universo", ha detto il presidente dell'Inaf, Marco Tavani. "L'Italia fa parte del progetto Ska sin dall'inizio: dopo la creazione dell'organizzazione intergovernativa, e l'inizio della fase operativa, siamo arrivati finalmente alle celebrazioni per l'inizio della costruzione dei telescopi nei due continenti". Una storia cominciata 30 anni fa e che adesso è finalmente arrivata a un punto decisivo.
La prima fase dei lavori dovrebbe essere completata nel 2028 e si prevede che nei prossimi 50 anni astronomi e astrofisici di tutto il mondo avranno accesso all'Osservatorio Ska per rispondere a domande cruciali sui primi decenni di vita dell'Universo e per studiare alcuni degli oggetti più misteriosi dell'astrofisica, come buchi neri, la nascita e l'evoluzione delle galassie, la natura dell'energia oscura che costituisce oltre il 70% dell'universo; permetterà inoltre di mettere ulteriormente alla prova la teoria della relatività e, infine, di ascoltare eventuali segnali di intelligenze aliene con lo strumento più potente in grado di farlo.