Recovery plan e autonomie: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mette le cose in chiaro. Intervenuto alla giornata conclusiva del Festival “L'Italia delle Regioni” alla Villa Reale di Monza, il Capo dello Stato ha spiegato, chiaro e tondo, come sul Pnrr l'Italia abbia preso con l'Europa "un impegno che va, ovviamente, onorato".
E dal momento che "i massicci finanziamenti erogati dalla Commissione Ue sono destinati ad accelerare l'infrastrutturazione del Paese colmando i divari (a partire da quello tra il Nord e il Sud)", è richiesto "l'impegno convergente delle istituzioni” oltre a quello “di tutte le forze politiche e sociali".
Sul versante dell’autonomia differenziata delle competenze regionali, invece, per il Capo dello Stato, si può anche fare, a patto però che il suo “sviluppo” si accompagni alla “garanzia, estesa all’intero territorio nazionale, dei diritti civili e sociali, oltre all’adeguata attenzione alle esigenze perequative”. Il tutto in un'ottica di “solidarietà e interdipendenza”.
E senza diseguaglianze. Perché "le diseguaglianze tra le persone e i territori costituiscono” per il Presidente della Repubblica “le più gravi fonti di inefficienza economica”. Proprio “il Pnrr consente di affrontarle in modo nuovo, integrando politiche per la crescita e politiche di coesione" ha osservato Mattarella.
Insomma, tradotto in soldoni: una sorta di apertura di credito al governo Meloni, condizionata però “al rispetto ed all’attuazione del dettato costituzionale”. Più chiaro di così…