di Matteo Forciniti
Non c'è solo il passato e la storia nei rapporti tra la comunità giuliana e l'Uruguay che continua ad alimentarsi di nuovi progetti. È questo il senso che ha voluto dare alla sua visita Franco Miniussi, presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo che ha appena concluso una visita istituzionale tra Montevideo e Canelones dove ha intrattenuto diversi incontri.
"La presenza dei giuliani in Uruguay ha radici molto antiche che risalgono al secolo scorso con l'arrivo dei primi migranti" racconta Miniussi intervistato poco prima di ripartire per l'Italia. "Attualmente abbiamo due gruppi (il Circolo Giuliano di Montevideo e il Circolo Giuliano Bisiaco di Canelones) che stanno portando avanti ottimamente questo lavoro con persone molto in gamba che hanno ricevuto anche importanti riconoscimenti. Con loro, oltre a diffondere la nostra storia, vogliamo portare avanti una serie di iniziative per promuovere la collaborazione tra i nostri due paesi. Proprio recentemente a Progreso, nel dipartimento di Canelones, il nostro circolo ha organizzato un'attività in occasione del "Día del Inmigrante Italiano", un riconoscimento molto significativo che il Parlamento uruguaiano ha voluto rendere agli italiani e che mi sembra doveroso sottolineare per capire la nostra presenza in questa nazione dove anche i giuliani sono stati protagonisti portando valori e sentimenti".
Il terreno di collaborazione che può offrire l'attualità sembra davvero molto vasto: qualcosa è già partito nell'ambito della ricerca scientifica con la riunione svoltasi con Fupier, la fondazione uruguaiana per le malattie rare nei bambini, che potrebbe aprire la strada a una serie di azioni congiunte. Creata nel 2016, la fondazione ha lo scopo di incentivare la conoscenza e la ricerca sulle cosiddette malattie rare e fino al momento ha dato supporto a più di 100 bambini.
Tra i progetti futuri, Miniussi ha voluto anticipare una proposta di carattere cultale che dovrebbe realizzarsi per il prossimo anno: "Per il 2023 stiamo preparando un doppio libro sulla storia dell'arrivo delle prime dieci famiglie di mezzadri che si stabilirono nella zona di Canelones per coltivare la terra. Attraverso il duro lavoro queste persone riuscirono a costruire qualcosa offrendo un futuro migliore ai loro figli. Noi sentiamo la necessità di far capire la nostra storia tanto ai nostri corregionali del Friuli come al resto dell'Italia ma lo stesso discorso vale anche in tutti gli altri paesi del mondo dove siamo presenti".
Queste prime famiglie che giunsero in Uruguay provenivano da un piccolo paese della provincia di Gorizia, Fogliano Redipuglia, dove verrà pubblicato un secondo libro sulla tematica.
Un altro progetto molto ambizioso potrebbe riguardare la collaborazione tra i due paesi nell'ambito del turismo e della gastronomia come spiega il presidente dei Giuliani: "Nel corso degli incontri istituzionali con le autorità dipartimentali di Canelones spesso è saltato fuori l'esigenza di fare qualcosa in più sia con la regione Friuli Venezia Giulia che con l'Italia. I terreni su cui possiamo collaborare sono davvero tanti, penso ad esempio al turismo dato che noi a Monfalcone abbiano un porto molto importante e poi ancora la gastronomia che ci lega e che potrebbe essere valorizzata con proposte specifiche incentrate sull'italianità tra Montevideo e Canelones". "Torno in Italia" -conclude Miniussi- "con tante proposte e la voglia di tornare presto in Uruguay per rafforzare questo storico rapporto che ci lega".