di ROBERTO ZANNI
"Una legge per riparare forse una superficialità legislativa del passato, una svista alla quale però non è seguito un provvedimento di ravvedimento, ma si è preferito ignorare una situazione che deve essere ristabilita". Sono state le parole d'introduzione dell'on. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia nella Commissione Esteri alla Camera per annunciare la proposta di legge presentata dal collega di partito, l'on. Andrea Di Giuseppe, per "evitare che si perpetui una situazione di profonda ingiustizia e quando si parla di cittadinanza, beh quella è la più grande delle ingiustizie, perchè non consentire a un cittadino di esserlo diventa estremamente grave ". Ieri infatti l'on. Di Giuseppe ha ufficialmente presentato la proposta di legge per la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana. "Per me questo è un giorno di festa - ha esordito Di Giuseppe, eletto nell'ultima tornata elettorale alla Camera nella Circoscrizione Nord e Centro America - dopo decenni di ingiustizie per la perdita della cittadinanza italiana, da parte di cittadini nati in Italia, oggi un passo importante per poter cancellare questa ingiustizia. La nuova proposta di legge stabilisce entro il 31 dicembre 2027 il nuovo termine per il riacquisto della cittadinanza previsto dall'articolo 17 della legge 5 febbraio 1992 numero 91. L'articolo 17 disciplina al comma 1 il termine di riacquisto della cittadinanza italiana per chi ha dovuto rinunciarvi... L'articolo 8 della legge 1912, poi abrogato con la suddetta del '92 prevedeva la perdita della cittadinanza italiana per le persone che spontaneamente acquistavano la cittadinanza straniera, stabilivano all'estero la propria residenza. Quindi la perdita della cittadinanza si rifletteva anche sui figli i quali, ai sensi dell'articolo 5 delle legge 21 aprile 1983, dovevano scegliere quale cittadinanza ottenere... poi , tramite l'art 17 della legge 5 febbraio 1992 il legislatore ha introdotto il termine di due anni per il riacquisto causando una grave discrasia tra chi nasceva dopo il 15 agosto 1992 e chi aveva la possibilità solo per un tempo determinato di poter richiedere la cittadinanza italiana. Per risolvere questa questione la legge 22 dicembre 1994 ha disposto che il termine dei due anni sarebbero stati prorogati fino al 15 agosto 1995. Successivamente il legislatore, tradotto l'art 2 comma 195 della legge 23 dicembre 1996 ha deciso di estendere il termine per la presentazione e dichiarazione del riacquisto della cittadinanza italiana". Un lungo e anche complicato preambolo per arrivare ai termini della proposta. "L'obiettivo - ha spiegato l'on. Di Giuseppe - è quello di permettere agli italiani che hanno preso la nuova cittadinanza prima del 1992 e che non sono riusciti a riottenerla - anche in considerazione del fatto che negli anni '90 gli strumenti di comunicazione erano meno efficienti di quelli attuali - di poter finalmente riavere la possibilità di riacquisto della cittadinanza italiana. Quindi a distanza di 25 anni dalla chiusura dell'ultimo termine per il riacquisto ho ritenuto indispensabile battermi per questa manovra per concedere a chi è nato in Italia di poter tornare a essere italiano". Poi Di Giuseppe è passato ad elencare i benefici di questa proposta di legge. "Sicuramente economici, i legami identitari come catalizzatori per la promozione di prodotti e di servizi italiani all'estero e questo Governo ha più volte manifestato la volontà di utilizzare il Made in Italy, un elemento vitale per lo sviluppo della nostra economia. Per rafforzare i legami commerciali. Parliamo di tutti gli italiani nel mondo, quindi risvolti molto importanti. E visto anche che sono l'unico parlamentare di Fratelli d'Italia eletto all'estero, oltre che a essere un grande onore è un onere e una responsabilità: sento le esigenze di tutta una comunità italiana dimenticate per decenni. C'è un'altra Italia all'estero che può anche essere di supporto alla nostra patria. E non solo ho presentato questa proposta di legge, ma anche proposto un emendamento che ha la possibilità di vedere la luce già in questa legge finanziaria, significa molto per le comunità italiana". Quanti sono gli italiani che potranno beneficiare di questa opportunità? "Non c'è una stima, non si possono dare numeri precisi, qualche milione".