di ROBERTO ZANNI
Il Brasile non vince più. Parte sempre favorito e poi si arena, in particolar modo nei quarti di finale. Nel 2002 l'ultimo titolo, poi sempre fuori al secondo turno ad eliminazione diretta con l'eccezione del 2014 quando invece arrivò in semifinale, Mondiali ospitati, per essere cancellato, 7-1 dalla Germania. Una vergogna che finora non ha trovato la strada del riscatto: Qatar come Russia, fuori ai quarti. E non importa se ci sono i migliori giocatori del mondo, se c'è Neymar perchè una volta indossata la Verde Amarela, ecco i problemi e la conquista della sesta Coppa del Mondo continua a essere rimandata. Come si fa a risolvere questa situazione che sembra davvero non avere vie d'uscita?
L'Italia. Come? Con Carletto Ancelotti. Ecco il sogno della CBF, la federazione brasiliana calcio, che vuole un nome forte per andare all'assalto, e finalmente vincere un'altra Coppa. Carletto Ancelotti nella sua carriera ha vinto davvero tutto, non c'è un altro allenatore, di oggi o di ieri, che sia riuscito a percorrere la stessa strada: 23 titoli in 27 anni di carriera in panchina (ai quali vanno aggiunti i successi ottenuti come giocatore) è il suo palmares, un allenatore capace di conquistare quattro Champions (due con Milan e altrettante col Real Madrid) e titoli nazionali nelle cinque grandi leghe europee: Inghilterra (Chelsea), Spagna (Real Madrid), Italia (Milan), Francia (PSG) e Germania (Bayern).
Il primo contatto si è avuto in ottobre, prima del Mondiale dal momento che Tite in anticipo aveva fatto sapere ufficialmente che questo sarebbe stato il suo ultimo Mondiale, non importa il risultato finale. L'attuale tecnico del Real Madrid infatti, secondo quanto rivelato da Uol, ha ricevuto la richiesta della federazione un paio di mesi fa e Ancelotti si è mostrato aperto per una trattativa, ma non prima della conclusione dell'attuale stagione, vale a dire giugno 2023. C'è infatti da ricordare che il contratto che lega Ancelotti al Real Madrid scade nel 2024 e quindi la CBF dovrebbe negoziare con il club spagnolo la sua uscita e nel frattempo nominare anche un tecnico ad interim per la data FIFA del prossimo marzo (ancora senza avversari) quest'ultimo aspetto non certo problematico.
Intanto giocatori di ieri, come Ronaldo che l'ha definito «La persona migliore mai esistita nel mondo del calcio» e che interpellato sul possibile arrivo come ct di un grosso nome ha detto che gli piacerebbe vedere Ancelotti, ma anche Guardiola o Mourinho alla Seleçao, e quelli di oggi a cominciare da Vinicius Jr che ha sottolineato come la propria crescita sia dovuta al tecnico italiano continuano a riempirlo di elogi. E se davvero questi primi approcci dovessero concretizzarsi il tecnico emiliano diventerebbe il primo straniero alla guida della Seleçao (non si possono contare i tre giorni del portoghese Joreca nel maggio 1944) e il secondo italiano ct di una grande nazionale: Fabio Capello all'Inghilterra tra il 2007 e il 2012 l'unico precedente.
Ma anche altri colleghi hanno avuto esperienze simili - attualmente Marco Rossi (Ungheria), Edy Reja (Albania), Francesco Calzona (Slovacchia) e Gianni De Biasi (Azerbaigian) i più noti - da Marcello Lippi (Cina) a Giovanni Trapattoni (Irlanda), da Alberto Zaccheroni (Giappone ed Emirati Arabi) alla brevissima parentesi di Claudio Ranieri con la Grecia. Poi Beppe Dossena, Christian Panucci, Marco Tardelli, Cesare Maldini solo per ricordare i nomi più conosciuti.