di LUCIO FERO
Intervento accorato, accorato e sferzante. Articolato su due argomenti-pilastro. Il primo è che l'Occidente tutto e la Ue e i governi che ne fanno parte sono tutti supini e succubi degli Usa. Supini, succubi e obbedienti nella loro programmatica sottomissione agli ordini di Washington. Ordini di guerra. Perché Washington alimenta e trae giovamento dalla guerra in Ucraina. Quindi la condanna della "totale acquiescenza alle indicazioni di Washington" è la pre condizione per avviare un processo di pace oltre che il primo pilastro dell'intervento accorato e sferzante. Il secondo è la rivendicazione (a gran voce riportano le cronache parlamentari) della "tutela delle minoranze russofone". Quelle minoranze che, secondo l'accorato e sferzante intervento, qualora le truppe russe lasciassero la parte d'Ucraina occupata con l'invasione militare, non sarebbero più evidentemente tutelate. Bene, niente di nuovo. Anzi, peccato non ci sia niente di nuovo ma Lavrov ministro degli Esteri russo non è certo la prima volta che va a dire che la guerra l'hanno voluta e vogliono gli americani, che i russi non volevano, che gli europei stanno dalla parte sbagliata e stando lì preparano la loro rovina e che farebbero bene a staccarsi da Washington, dare a Mosca ciò che Mosca dice essere suo e farla finita di aiutare l'Ucraina. E non è certo la prima volta che Lavrov, come Putin ha fatto più volte in prima persona, dice che loro, i russi, hanno invaso per salvare i russofoni ucraini dalle persecuzioni. Putin stesso non ha mancato di dire che l'Operazione militare speciale era una missione umanitaria. Umanitaria, testuale. Quindi niente di nuovo, se non la conferma che la Russia, per bocca di Lavrov offre la pace alla semplice condizione che l'Ucraina si arrenda, ceda un quarto del suo territorio (i confini li scriverà Mosca) e che l'Occidente tutto si penta e si dolga, si ritiri e si tolga dalle scatole dello "spazio russo". Niente di nuovo, se non che non è Lavrov alla Duma, è... Giuseppe Conte alle Camere - Non è la Duma, è il Parlamento italiano e la voce che condanna con sprezzo "la totale acquiescenza alle indicazioni di Washington" e rivendica con fermezza "la tutela delle minoranze russofone" è quella di Giuseppe Conte. Che corrobora il voto contrario di M5S all'aiuto militare all'Ucraina non solo con l'aspirazione/adesione ad un pacifismo senza se e senza ma, aggiunge ed illustra una postura netta di collocazione internazionale sua e del suo partito ed una analisi etico-culturale inequivoche. Eccole: in un eccesso, condannabile in quanto eccesso, Mosca ha invaso l'Ucraina. Però sono gli Usa e magari la Gran Bretagna ma non certo i russi a volere che non si sia fatta e non si faccia la pace. E' l'Occidente che non vuol trattare quanta Ucraina dare a Mosca. Che poi Mosca ha mandato là le sue truppe di invasione anche per proteggere e tutelare i russofoni, quindi qualche diritto etnico-territoriale ce l'ha. Con compiutezza e nitore Giuseppe Conte ha dato forma e stile al "mors tua pax mea" che è il principio e valore guida di M5S e Sinistra Italiana qui e oggi. E non solo dei due partiti, anche di non poca opinione pubblica italiana: su scala europea il 75% della popolazione è favorevole allo stare, anche in armi, con l'Ucraina e quindi con la tutela della propria e altrui libertà. Media, il 75%, di un 90 e passa per cento tra i popoli che con la Russia confinano e di un 70 per cento abbondante in Europa occidentale. Un solo paese scende sotto il 70 per cento, giù fin quasi a sfiorare il 60 per cento, restandone poco sopra. Quel paese è l'Italia. I Giuseppe Conte non vengono per caso, ogni società li produce a sua immagine e somiglianza. E quella italiana è una società che produce anche coloro che via web vogliono ricacciare a casa la profuga ucraina perché "per la tua guerra noi qui facciamo la fame". Giorgia Meloni: alle truppe russe reddito cittadinanza perché si ritirino? - Stesso Parlamento italiano, replica del presidente del Consiglio: "Ho ascoltato concetti e frasi come inutile puntare il dito sull'aggressore, bullizzare il bullo non conviene...volete dire dunque Ucraina arrenditi che ti conviene...e ci conviene. Ditelo che è questo che volete, la resa. E parlate di ritiro delle truppe russe, come pensate di farle ritirare, proponendo loro un reddito di cittadinanza?". Per la dignità e la sicurezza di una nazione o paese che dir si voglia, ed è incredibile doverlo constatare prima ancora che dirlo, meno male che Giorgia c'è. A favore dell'aiuto militare italiano all'Ucraina hanno votato oltre i partiti della maggioranza, Fratelli d'Italia in testa, anche Pd e Terzo Polo. Come era ovvio e doveroso secondo decenza e coscienza.