Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? La manovra italiana incassa il "via libera" da Bruxelles dove, nel complesso, è stata giudicata "in linea con le raccomandazioni" europee. E' questo, in soldoni, il giudizio espresso dalla Commissione europea nel report dedicato alla bozza della legge di bilancio scritta dal governo Meloni dove si giudicano come "plausibili" le ipotesi macroeconomiche poste alla base del testo, "sia nel 2022 che nel 2023" ha scritto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis su Twitter. Tuttavia, sulla lotta all'evasione fiscale, dalla stessa commissione vengono anche segnalati alcuni punti critici che non sembrano rispecchiare affatto le indicazioni europee: si tratta, in particolare, della disposizione che innalza il tetto per le transazioni in contanti da 2 a 5mila euro nel 2023, della misura "equivalente a un condono" di cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1.000 euro (relativi al 2000-2015), del limite a 60 euro per rifiutare pagamenti Pos senza sanzioni e, infine, "il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022". Insomma: "un giudizio complessivo positivo" sia pur "con alcuni rilievi critici" è la sintesi che il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni fa dell'opinione della Commissione sulla bozza programmatica di bilancio. Parole che ovviamente trovano l'alto gradimento degli esponenti dell'esecutivo di centrodestra. "Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di bilancio" fa sapere la premier Giorgia Meloni. Una "valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta" ribadisce la leader di FdI. "Abbiamo smentito i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione" aggiunge il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti. Di parere opposto, il leader del M5S Giuseppe Conte, secondo il quale la manovra è "arrogante con le fasce più fragili".