Franco Esposito
L'invasione vespiana. L'arraffata vespiana, Impossibile tenere il conto di tutte le uscite pubblicitarie di Bruno Vespa. Sortite finalizzate, comprese quelle nell'ultimo mese a mezzo in tv. Come numero, saremmo a una ventina. Tv, giornali, promozione, siti e kermesse culturali. Tutto ciò finalizzato alla promozione dell'ultimo libro firmato Bruno Vespa. "La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile Putin il ricatto nucleare. La nazione di Giorgia Meloni. Bruno Vespa ha mostrato di saper tirare la volata alla Meloni: Il premier ricoperto di elogi alla prima occasione utile.
La pubblicità a cui Vespa ricorre è basata su un concetto che non dispiace a nessuno di noi. "Vespa forse più di tutti racchiude il desiderio forte, la voglia smodata, di ostentare se stesso, in maniera quasi disperata.
Qulificato relatore in occasioni più disparate, Vespa ha esposto la sua occasione a un numero infinito di eventi. Da via Asiago in mezza Italia, dalla mattina del 14 dicembre all 7:30. Sotto il diluvio, tiene l'ombrello aperto sopra ai Jalisse, il duo vincitore del festival di Sanremo 1997. Immediata la sparizione nel nulla. Laddove i sussurri raccontano di un serie di bocciatura del tancdem musicale: la candidatura del duo al festival sia stata rifiutata per la ventiseiesimo del Festival.
Vespa nella parte di carnefice e vittima di se stesso. Ospite in diretta di Fiorello e di "Viva Rai 2", sempre in funzione del fatto che il libro di recente pubblicazione necessita di veicoli pubblicitari. L'utilità dei passaggi pubblicitari non a pagamento alla precedente valutazione di considerare coppia due giornalisti extra azienda, mai perdendo però di vita l'utilità della "marchetta". Da qui l'obbligo di fare da eco o da portaborse a una coppia di leggendari artisti dimenticati da Dio e dagli uomini, L'espressione di Vespa, normalmente corrucciata e dubbiosa, è diventata virale, fatta e finita.
"Il programma potrebbe terminare qui – ha annunciato Bruno Vespa – alla prese con un'immagine limpidamente onirica - I Jalisse cantavano un pezzo e quel signore che teneva l'ombrello": Poi il bravo presentatore lascia parlare Vespa della sua ultima fatica letteraria.
Papale papale, verità per verità, Bruno Vespa soddisfazioni nella vita se n'è tolte parecchie. E qualche soldo (molti, in realtà) lo avrà pur guadagnato e messo da parte. Allora perché, ogni anno di questi tempi, si sottopone a un autentico tour de force? A Natale, finora non ne ha salto uno – arriva in tv puntuale come le bollette dell'energia e del gas a casa nostra. Arriva, ovviamente, a cavallo del suo "ultimo libro".
Da qui l'avvio, lo sviluppo, l'esecuzione di un viaggio che definire massacrante significa voler internerire il tutto. Il giro che tocca punti come tv, giornali, siti, radio, talk show, varietà, convegni, fiere, battesimi, comunioni. Bruno Vespa non se ne perde una; di più, neanche a mezza opportunità rinuncia. Allora c'è da chiedersi qual è la vera motivazione che muove questa persona? Intanto, giornalista, uomo di spettacolo, showman pure lui.
Delle apparizioni promozionali e pubblicitarie di Vespa si è perso effettivamente il conto. Nell'ultimo mese e mezzo si pensa che abbia battuto ogni record. Si è prestato a un numero tale di interventi che a volerli elencare tutti necessiterebbero due giornali. Ad ogni buon conto e a scopo semplicemente chiarificatore, il Fatto Quotidiano è riucito a mettere insieme l'elenco esaustivo delle ultime comparsate vespiane. "Unomattina, Buongiorno benessere. Oggi è un altro giorno, Tg2 Post, Cartabianca, Quante storie, Quarta Repubblica, Zona Bianca, Mattino Cinque News, Pomeriggio Cinque. Piazzapulita, Tagadà, Non è l'Arena, Omnibus, Accordi& disaccordi.
Conti e riflessioni sono presto fatti: Vespa è un monopolio, copre ogni fascia oraria, sta su tutto e di più. Rari1, Rai2, Rai3, L7, Reqquattro, Canale 5, Italia 1. Sta con Barbarra Russo e quant'altri, non ne scansa uno. E tutti solleciti ad aprirgli porte telecamere, microfoni. Giorno storico il 3 dicembre, quasi all'alba non si è minimamente preoccupato di rifiutare la marchetta. É apparso a "Il Caffè di Rai Uno", in onda alle 6 di mattina.
Un maratoneta o che cosa? A cavallo tra martedì 12 e mercoledì 13, è apparso in quattro trasmissioni nell'arco di dodici ore. Un Con Vespa non si parla mai di pause. E quando non si dedica alla promozione del suo ultimo libro, interviene sul disastro di Ischia ("Oggi è un altro giorno", 28 novembre), spende e spande parole al miele su Giorgia Meloni, "Una donna adatta alle imprese impossibili", alla trasmissione Buongiorno benessere del 10 dicembre". Non evitate, anzi accolte, abbracciate, le escursioni in campi delicati come l'asino ad Aboubakar Soumahoro (Quarta Repubblica, 28 novembre). Vespa può anche ironizzare sul reddito di cittadinanza, evidentemente ne ha facoltà: "Io so cos'è disoccupazione, mio padre faceva il rappresentante di commercio" (Zoma Bianca, 4 dicembre).
Vespa tuttologo, e già questo sembra l'espressione di un'esagerazione. Siamo al cospetto di un professionista monumentale. Un Vespa ogni centottanta minuti. Nel suo caso, non si tratta più di fare domande e ricevere risposte. Generoso fino al punto di farsi coinvolgere in città, il "Bookcity" Milano, Castello Sforzesco, 19 novembre, e in montagna, ad alta quota. "Una montagna di libri, Cortina d'Ampezzo, 27 dicembre.
Il presentatore del talkshow è "multitasking", non solo televisione. É apparso in radio l'11 dicembre, intervistato da Massimo Gilletti, Rtl 102,5. Poi sul sito di Tv sorrisi e canzoni con la frase cirillica "Bruno Vespa, un libro ricco di retroscena". Ma come dimenticare l'amore per i vecchi giornali cartacei? Impossibile. Quindi, ecco un lungo ritratto su Repubblica dell'8 dicembre con titolo sobrio. "A casa di Bruno Vespa, Roma vista dall'alto e la tv dietro un quadro. "Da qui domino la grande bellezza".