Il governo vuole "spegnere gradualmente" lo Spid per passare ad avere la carta d'identità elettronica come unica identità elettronica. Addio quindi al Sistema pubblico di identità digitale che serve ad accedere ai servizi della pubblica amministrazione, utilizzato attualmente da 33 milioni di italiani?
La proposta (per ora solo di questo si tratta) arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica Alessio Butti che ha parlato durante la festa dei dieci anni di Fratelli d'Italia. Butti si è interrogato sulla fattibilità e la convenienza del cancellare uno strumento come lo Spid ed ha esternato l'intenzione di "spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l'azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D'accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d'identità elettronica come unica identità digitale".
In Italia i cittadini e le cittadine in possesso di un documento italiano hanno un'identità digitale Spid. Con questa possono accedere ai servizi online di oltre 12mila pubbliche amministrazioni a vario livello, per effettuare una serie di operazioni tra cui accedere a bonus, fare pagamenti e iscrizioni.
L'identità digitale, che oggi si esprime sia con la carta d'identità elettronica (Cie) che con lo Spid, sarà "una, nazionale e gestita dallo Stato". Butti vuole in questo modo "semplificare la vita in digitale". Quello che immagina è qualcosa di simile alla carta d'identità "che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931" scrive in una lettera al Corriere. Per farlo immagina che lo Spid converga nella Cie: "Stiamo lavorando, sulla base di questa idea, sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti. I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza".
"Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della Cie da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo Spid. Nei prossimi mesi occorrerà coinvolgere i fornitori di identità digitale. Un'idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a Cie, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi".