Anche se ancora positivo al Covid, ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare della guerra in Ucraina, senza tralasciare quanto sta accadendo in Iran. Un capo dello Stato davvero infervorato, che ha usato toni duri nel corso del messaggio lanciato alla Conferenza degli ambasciatori. “L’aggressione brutale della Federazione russa ai danni dell’Ucraina – ha detto - ha messo in discussione le regole sulle quali abbiamo fondato la nostra pacifica convivenza. Un ordine basato sul rispetto del diritto internazionale”.
E poi ancora giù duro: “Alla diplomazia spetta in questo momento storico proprio il difficile compito di tutelare questo patrimonio faticosamente conquistato, che trova i suoi baluardi nel processo di integrazione europea e nel sistema multilaterale rappresentato dalle Nazioni Unite, nonché nel nostro saldo collocamento nel quadro dell'Alleanza atlantica. Al centro di questo sistema di valori – ha aggiunto – vi è la dignità umana e il rispetto della persona, che oggi vediamo invece in tante parti del mondo calpestato. Quanto sta avvenendo in queste settimane in Iran supera ogni limite e non può, in alcun modo, essere accantonato, ha poi ammonito prima di tornare sulla guerra".
“Il conflitto in Ucraina ha mostrato anche un suo pericoloso volto sul terreno delle relazioni economiche globali", ha quindi evidenziato. “Sono certo che il corpo diplomatico continuerà a facilitare quell'azione di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico in cui siamo fortemente impegnati e ad accompagnare al tempo stesso la proiezione esterna del nostro sistema produttivo, da cui tanta parte della nostra prosperità futura dipenderà”.
In questo scenario “in cui le crisi assumono sempre più dimensione e portata globale – evidenzia ancora Mattarella -, anche la nostra risposta, per essere efficace, non può che articolarsi a livello multilaterale”, che “è, del resto, la vocazione espressa in oltre settanta anni dalla Repubblica, incisa nel testo della nostra Costituzione”. Il presidente ha citato “i cambiamenti climatici, la povertà diffusa e la crescente minaccia dell’insicurezza alimentare, così come una corretta gestione dei flussi migratori” per ribadire che oggi più che mai è necessaria una “maggiore interazione fra gli Stati e un multilateralismo più efficace. In altre parole più diplomazia”. Nota a margine, anche Papa Francesco ha dedicato un pensiero a tutti gli ucraini “senza luce e senza riscaldamento”.