Mentre tante famiglie attendono con gioia il Natale e spendono profumatamente durante gli ultimi preparativi, ci sono tanti italiani in Uruguay soli e meno fortunati. È a loro che si sono rivolti gli enti di assistenza nel recente pranzo di fine anno donando dei piccoli regali per cercare di rallegrare in qualche modo il momento.
"Un gesto necessario. Non abbiamo cambiato la vita a nessuno, non abbiamo certamente risolto i problemi ma almeno abbiamo fatto qualcosa, abbiamo dato un piccolo aiuto" racconta Elena Bravin del Coasit, il Comitato di Assistenza per gli Italiani. Insieme al Coasit, nella rete di solidarietà verso i connazionali c'è l'Aiuda (Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza) a cui bisogna aggiungere l'assistenza diretta gestita dall'Ambasciata.
In totale circa 80 persone hanno ricevuto dei regali in questi ultimi giorni.
"Tradizionalmente, noi organizziamo due pranzi all'anno con uno spettacolo per gli assistiti: uno a giugno in occasione della festa dei nonni e poi un altro prima di Natale. Entrambi gli appuntamenti sono molto sentiti ma ovviamente quello di dicembre ha un qualcosa di speciale per la vicinanza alle feste". "I nostri assistiti" -prosegue la Bravin- "attendono sempre con grande impazienza questi incontri, ci chiamano e ci chiedono informazioni sulla data e poi durante la festa si divertono tantissimo, si sentono per una volta considerati. Ci sono molte persone che vivono da sole e hanno bisogno di una compagnia, per altri queste sono le uniche uscite durante l'anno e poi bisogna considerare che c'è anche qualcuno che ormai non può più venire perché ha difficoltà a muoversi".
Per quanto riguarda i regali -un cesto natalizio con diversi prodotti- consegnati al termine del pranzo, la responsabile del Coasit ha specificato: "Oltre ai nostri assistiti abbiamo ricevuto anche alcuni ospiti della Casa di Riposo. L'Ambasciata ha regalato un panettone, noi abbiamo aggiunto qualcos'altro con delle lattine di pesche sciroppate e poi sono stati consegnati altri alimenti raccolti dagli alunni del terzo anno del liceo della Scuola Italiana di Montevideo".