di Riccardo Galli
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del sindaco di Piombino (Fratelli d'Italia) avverso alla nave rigassificatrice nel porto appunto di Piombino. Respinto il ricorso del No al rigassificatore. Vuol dire sì al rigassificatore? Un momento, calma, siamo Italia in Italia. Il Tar ha respinto il ricorso ma ha fissato all'otto di marzo la seduta per decidere sul merito del ricorso respinto. Ah, ecco. Respinto ma tra tre mesi si vede e chissà? Peccato che a marzo la nave nel porto ci dovrebbe già stare o quasi, altrimenti rigassificatore Piombino non gassifica 5 miliardi di tonnellate gas liquido previste per il 2023 e il gas per il prossimo inverno che lo compriamo a fare se poi non sappiamo come rigassificarlo?
Ma Piombino è Italia, a tutto titolo. Un sì ma anche un no. E comunque un sì senza un quando. E 44 autorità autorizzate a pronunciarsi. E dopo il pronunciamento un Tar, magari due. E un sindaco di Fratelli d'Italia cui la Meloni non vuole o non sa dare un ordine. E la Cgil che dolcemente occhieggia il No al rigassificatore. E Fratoianni che colloca Sinistra Italiana al fianco del sindaco No gas. E i cartelloni dei No vax che ammoniscono: vi hanno ucciso coi vaccini e ora lo faranno col gas. E tutto questo che passa per opinione, niente meno che opinione. E i più assennati tra i cittadini dubbiosi che agitano e impugnano lo scientifico argomento per cui il gas è pericoloso in sé. Infatti, se lo lasci acceso in cucina... Meloni premier cauto e ragioniere improbabile impotente, come lo governi davvero un paese, una nazione così?