Come noto, il problema dei brogli elettorali affligge da anni il sistema di voto per corrispondenza degli italiani all'estero.
Nonostante i casi clamorosi, le denunce e le indagini della magistratura, è spesso difficile risalire ai colpevoli, che finiscono nella maggior parte dei casi per farla franca.
È quindi necessario mantenere sempre alta l'attenzione, specialmente per quei casi in cui il malaffare ha addirittura un nome e un cognome, affinché non cadano nel dimenticatoio di qualche impolverata cartella di tribunale o vengano artatamente insabbiati.
Citiamo un caso emblematico sul quale vorremmo sapere di più.
Il 24 settembre scorso, Rosario Grenci (Responsabile per le relazioni istituzionali del PD in Argentina) e Daniel Antenucci (Segretario Nazionale del PD Argentina) hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Roma (con una Pec indirizzata al Console Generale di La Plata Filippo Romano) un episodio gravissimo di violazione della legge elettorale verificatosi nella sede della società italiana di Mercedes (Provincia di Buenos Aires), il cui titolare, il signor Ernesto Rissola, esponente del Maie e membro del Comites di La Plata, mostra pubblicamente (come evidente nelle le foto che alleghiamo) una gran quantità di buste contenenti schede elettorali delle quali non aveva alcun titolo a disporre e che costituiscono la prova schiacciante di un reato elettorale.
Nella stessa PEC i due denuncianti invitavano il Console Generale di La Plata "a procedere senza indugi alla denuncia di cui trattasi alla quale è obbligato in quanto pubblico ufficiale della Repubblica italiana"
e facendo presente che, in mancanza di un'urgentissima azione penale da parte delle autorità ministeriali, avrebbero provveduto ad effettuare delle denunce per omissione di atti d'ufficio nei confronti di tutti i funzionari coinvolti.
Come è stato fatto presente in più occasioni al Console Romano, infatti, l'edificio della Società Italiana di Mercedes ospita l'ufficio del locale Corrispondente Consolare (di nomina fiduciaria da parte del Console stesso) e tale "location" risultava assolutamente inopportuna fin dall'inizio, in quanto genera una notevole confusione nei nostri connazionali (è di dominio pubblico che il titolare della Società Italiana sia un esponente del MAIE appartenente al Comites di La Plata).
Tale "inopportunità" è diventata una chiara "incompatibilità" alla luce del presunto reato elettorale emerso, in quanto molte persone credono in buona fede che la locale "Sociedad Italiana" sia un'emanazione diretta del Consolato Generale di La Plata e che far capo a tale associazione sia equivalente ad ad avere a che fare con il Consolato!
Chiediamo quindi al Console Generale di La Plata ed al Direttore Generale della DGIT della Farnesina, Dottor Vignali, di conoscere quali provvedimenti siano stati presi al riguardo.