I talebani in Afghanistan hanno ordinato a tutte le ong straniere e nazionali di non lavorare più con le donne, dopo "gravi lamentele" secondo cui non hanno seguito un codice di abbigliamento appropriato.
Lo ha annunciato il ministero dell'economia afghano.
"Ci sono state gravi lamentele sul mancato rispetto dell'hijab islamico e di altre norme e regolamenti relativi al lavoro delle donne nelle organizzazioni nazionali e internazionali", ha affermato il ministero, responsabile dell'approvazione delle licenze per le ong che operano in Afghanistan.
Il ministero dell'Economia afghano ha precisato che "in caso di inosservanza della direttiva (...) la licenza dell'ente che era stata rilasciata da questo ministero sarà annullata". L'annuncio del divieto di lavorare nelle ong arriva appena quattro giorni dopo la decisione del governo talebano di vietare alle donne afghane di frequentare le università pubbliche e private del Paese per un periodo indefinito. Anche in questo caso, la scelta è stata giustificata con il fatto che le donne "non hanno rispettato le indicazioni sull'hijab", ha detto il ministro dell'Istruzione superiore, Neda Mohammad Nadeem, Nonostante le loro promesse di essere più flessibili, dopo il ritorno al potere nel 2021, i talebani sono tornati all'interpretazione ultra-rigorosa dell'Islam che ha segnato il loro primo periodo di governo dell'Afghanistan (1996-2001). Dall'agosto dello scorso anno, le misure draconiane si sono moltiplicate, in particolare contro le donne che sono state progressivamente escluse dalla vita pubblica.