Si è svolto ad Antigua, nei Caraibi, recentemente un incontro preparatorio al Comitato Intergovernativo di Negoziazione, l'ente istituito dall'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente con l'intento di porre fine all'inquinamento da plastica e definire un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024.
Durante l'incontro, a cui ha partecipato anche il direttore della Sede AICS di San Salvador, Mauro Ghirotti, i rappresentanti dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo caraibici (SIDS), organizzazioni internazionali e settore privato hanno discusso della necessità di promuovere un consumo sostenibile e la riduzione della plastica, minimizzandone l'impatto sull'ambiente attraverso un approccio di economia circolare.
Secondo studi dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), i Caraibi sono tra i maggiori inquinatori pro capite al mondo, anche per via delle limitate capacità di riciclo. Si noti che di media, nella Regione, ciascun abitante produce rifiuti plastici quattro volte in più rispetto a un cittadino cinese. Il problema della gestione dei rifiuti in Centro America e Caraibi è un tema considerato prioritario dalla Cooperazione Italiana, che ha ribadito il proprio impegno a favore della salvaguardia degli ambienti terrestri e marini finanziando il nuovo progetto triennale "Closing the Caribbean Plastic Tap".
L'iniziativa di due milioni di euro, proposta e realizzata da IUCN, avrà l'obiettivo di ridurre la dispersione della plastica, adottando misure mirate e concrete di raccolta, riciclo e riuso. Tra i Paesi beneficiari, figurano alcuni SIDS già coinvolti in un progetto precedente di IUCN (Antigua, Grenada, S.Lucia) e nuovi beneficiari (S.Kitts e Nevis, S.Vincent e Grenadine).