di ROBERTO ZANNI
È Natale e anche negli Stati Uniti arrivano i panettoni e la gente s'innamora di questo dolce italianissimo. Ma purtroppo, come accade tante volte, a riempire gli scaffali dei supermercati ci sono i fake, gli 'italian sounding'. Infatti sono in particolare due brand, Bauducco e D'Onofrio, ad aver approfittato ancora una volta di ciò che solo l'Italia può offrire. Bauducco è uno dei giganti alimentari del Brasile, gruppo fondato a metà degli anni '50 a San Paolo da Carlo Bauducco, piemontese emigrato da Moncalieri. Ora l'azienda produce di tutto nel campo alimentare, ma i suoi panettoni non hanno nulla a che fare con gli originali italiani. L'altra azienda che si è ritagliata una fetta del mercato è D'Onofrio, gruppo con sede a Lima in Perù, anche qui con origini italianissime. Il creatore fu un altro emigrante, Pietro D'Onofrio nel 1897, con l'azienda che un secolo dopo è entrata a far parte del grande gruppo Nestlé. Ma se per un italiano ci vuole giusto un assaggio per comprendere la differenza tra vero e finto panettone, chi si avvicina per la prima volta a questo dolce natalizio italiano, ovviamente non è così facile.
E in questo modo i 'fake' si stanno appropriando di una fetta sempre più grande del mercato che quest'anno, secondo le stime, dovrebbe raggiungere i 650 milioni di dollari con un incremento del 10% rispetto al 2021. Ma se da una parte, al supermercato, gli scaffali sono in gran parte pieni di panettoni fake, dall'altra ci sono anche catene di distribuzione che si affidano agli originali, al made in Italy. Tra le diverse marche autentiche che hanno conquistato gli americani, ce n'è una in particolare che sta avendo un enorme e meritato successo, al punto di finire anche su CNN che ne ha esaltato in primo luogo la qualità, ma anche le origini. E si tratta di un brand per certi versi inusuale nel panorama dei panettoni italiani, la cui origine, si sa, è legata a Milano. Si chiama Fiasconaro e per trovarla si deve andare in Sicilia, a Castelbuono, non lontano da Palermo. Lì la famiglia Fiasconaro da tempo, precisamente dal 1953, era proprietaria di un bar nella piazza principale del paese.
"Ogni anno - ha raccontato a CNN Nicola Fiasconaro - mio padre Mario comprava duemila panettoni di produzione industriale dal nord da vendere nel bar, ma io l'ho sfidato a crearne uno nostro". Un'idea originale in Sicilia, perchè fino a quel momento nessuno nell'isola faceva quel dolce. "La gente credeva che fossi matto - ha continuato - "perchè invece non fai la cassata?" mi chiedevano. Ma io pensavo che il panettone non dovesse venire solo da Milano, dal Piemonte dove è nata quella scuola di panificazione". E così, senza ascoltare nessuno, Nicola ha cominciato il suo progetto. "Cultura del nord, ma ingredienti del sud". Un avvio non facile, poi ecco nel 1995 l'occasione a New York, per il Fancy Food Show. "Non eravamo ancora molto conosciuti in Sicilia, ero ospite in un altro stand e ho portato due, tre panettoni e un piccolo catalogo. Una persona si è fermata, l'ha assaggiato e subito ne ha ordinato un container, 7000 panettoni". Intanto quest'anno Fiasconaro (che con i tre fratelli Nicola, Fausto e Martino nel 2021 è stato protagonista anche di un docufilm trasmesso su Food Network) può celebrare un altro anno da record con circa due milioni di panettoni sfornati dei quali oltre il 30% saranno mangiati in tutto il mondo.