Nel suo percorso professionale, iniziato alla Farnesina nel 1985, raggiunge una serie di primati: prima donna segretario generale del ministero degli Esteri, la prima capo di gabinetto del ministro, la prima a guidare la Cooperazione allo sviluppo sotto la presidenza di Giorgio Napolitano e a dirigere l'Unità di crisi della Farnesina. Nel 2004 gestisce con successo il rimpatrio di migliaia di turisti italiani coinvolti nello tsunami in Asia. Affronta la vicenda di Giuliana Sgrena, l'assassinio di Nicola Calipari in Iraq, il rapimento di Daniele Mastrogiacomo in Afghanistan, il destino di tecnici italiani catturati dai guerriglieri nigeriani. Diventa capo di gabinetto del ministro degli esteri Gentiloni Silveri.
Successivamente, viene nominata segretario generale degli affari generali della Farnesina. Riceve l'onorificenza della Legione d'onore conferita dalla Francia i cui interessi divergono spesso da quelli nazionali. È stata indicata anche come candidata alla presidenza della Repubblica. Con il ministro degli Esteri Franco Frattini, del governo Berlusconi, Belloni è nominata Capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, fino al 2008, per poi diventare direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo. Il 27 dicembre 2009 le viene conferito il titolo di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
In molti dichiarano continuamente con metodica accuratezza che è al di sopra dei partiti, anche se la collocazione politica di coloro che le hanno conferito gli incarichi lasciano qualche dubbio. Anche la Dama della sicurezza nazionale dovrà riuscire a non farsi stritolare dalle contese di retroguardia da parte delle spietate fazioni politiche che tengono il nostro Paese in stallo da quasi un secolo.