La Croazia entra in Eurolandia e adotta la moneta unica dieci anni dopo l'ingresso nell'Unione europea, avvenuto il primo gennaio 2013 con l'impegno da subito di guardare alla valuta dell'Unione come obiettivo.
Si tratta del ventesimo Paese dell'Ue ad aderire all'euro dopo Lituania (2015), Lettonia (2014) ed Estonia (2011). L'iter era stato avviato dal governo croato nell'ottobre del 2017, con la richiesta di ingresso nel meccanismo di cambio europeo, presupposto per l'adozione dell'euro.
Già all'epoca il target era stato collegato a quello dell'ingresso nella zona Schengen, raggiunto in contemporanea: il Consiglio dell'Ue ha infatti dato il via libera il 9 dicembre all'ingresso di Zagabria nello spazio di libero scambio, che raggiunge ora 27 Paesi (23 Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).
Dopo neanche 18 anni i croati salutano dunque la kuna, introdotta nel Paese solo nel 1994 (e da subito agganciata al marco tedesco), dopo il dinaro croato che subentrò nel 1991 al dinaro jugoslavo.
Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono riportati sia in euro sia in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno. Per le prime due settimane del 2023, poi, circoleranno sia l'euro e sia la kuna. Restano vietati gli aumenti di prezzo connessi alla transizione all'euro.